Non c’è stato “l’effetto 30 mila”
Pochi riferimenti alla marcia durante il tavolo regionale
Di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 10/6/2005 – pag 2
La manifestazione dei 30 mila non ha avuto un particolare effetto sul tavolo di concertazione in corso tra gli enti locali della Valle di Susa e la Regione. Ieri, alla ripresa del tavolo proprio dopo la marcia Susa-Venaus, quella dimostrazione di forza e compostezza era ben presente soltanto negli oltre 50 amministratori valsusini (e della cintura) presenti. Ma sui loro interlocutori l’effetto 4 Giugno non c’è stato e l’evento è stato soltanto sfiorato da qualche dichiarazione generica di rispetto per il diritto di tutti a manifestare. Gli stessi amministratori della valle però hanno utilizzato forse non a pieno l’effetto 4 Giugno: solo qualcuno ha citato la manifestazione senza volerlo mai trasformare in un punto di ripartenza per nuovi rapporti di forza tra la valle e Torino, tra fronte NO-TAV e lobby che lo sostiene.
I valsusini si sono di nuovo presentati al tavolo coordinato dall’assessore regionale Daniele Borioli chiedendo la sospensione dei sondaggi e dei cantieri del tunnel di Venaus e l’apertura di una discussione sulle ragioni economiche (e geoeconomiche) che giustificano la Torino-Lione. All’amministrazione regionale preme, al contrario, dimostrare che l’opera non subisce ritardi pur nella ricerca del massimo consenso da parte dei territori.
Borioli, con l’assessore all’ambiente Nicola De Ruggiero, ha così nuovamente chiesto ai sindaci di consentire l’avvio dei sondaggi, accettando però di discutere sulle “sette criticità” sottolineate dagli enti locali secondo le quali l’opera non serve all’economia piemontese e italiana e dunque per la valle rappresenta soltanto un sacrificio inutile. “Se non vengono sospesi i sondaggi non si torna a discutere” ha ribadito Ferrentino, confermando anche che i sindaci “impediranno i sondaggi”. Per la Regione i sondaggi rappresentano un punto politico anche per dimostrare alla destra e al mondo industriale che la Torino-Lione con il centrosinistra non si ferma, anzi accelera anche grazie alla concertazione. Cisì Borioli ha proposto che semmai i sondaggi siano estesi ad una seconda campagna, una serie di trivellazioni specifiche per individuare eventuali presenze di amianto o altri pericoli per la salute. I sondaggi che potrebbero partire già la prossima settimana, al contrario, non servirebbero (per stessa ammissione di Regione e LTF) ad individuare pericoli per la salute, ma solo a conoscere meglio il comportamento del sottosuolo durante gli scavi e la presenza di falde.
Il presidente della Comunità Montana ha anche chiesto un Consiglio regionale aperto sulla Torino-lione. Ferrentino chiederà a Borioli di prendere posizione scritta sulla richiesta di sospensione dei sondaggi e di discussione sulle ragioni stesse della Torino-lione . E su questa posizione i sindaci decideranno se continuare nel tavolo di concertazione.
All’inizio della riunione LTF ha offerto una sommaria presentazione dei progetti di attraversamento della val Cenischia, confermando la scelta per quello contenuto nel tracciato conosciuto da tutti, con viadotto tra il tunnel di Bussoleno e quello di base sotto l’Ambin.