Invito
Incontro con la Stampa
Venerdì 12 gennaio dalle ore 11 alle ore 13, Montecitorio
La Finanziaria
2007 ha fatto emergere debiti ingenti dovuti alla realizzazione del sistema
ferroviario ad Alta velocità/Alta capacità che devono essere accollati
dal bilancio dello Stato.
In particolare il comma 966 recita: ”Gli oneri per capitale ed interessi
dei titoli emessi e dei mutui contratti da Infrastrutture Spa fino alla data
del 31 dicembre 2005 per il finanziamento degli investimenti per la realizzazione
della infrastruttura ferroviaria ad alta velocità Linea Torino-Milano-Napoli,
nonché gli oneri delle relative operazioni di copertura, sono assunti
direttamente a carico del bilancio dello Stato”. I successivi commi precisano
le modalità dell’operazione che dovrebbe gravare già sul
bilancio dell’anno 2006.
Secondo quanto indicato nelle relazioni tecniche predisposte dai servizi di
Camera e Senato, sulla scorta di una relazione dell’agenzia Eurostat,
l’ammontare di tale debito è stimato in 12.950 mln di euro. Sappiamo
così che per l'effetto combinato della iniziale sottostima dei costi
di realizzazione delle nuove linee e della sovrastima della sua redditività,
nonché della mancata partecipazione di capitali privati, il nuovo sistema
ferroviario potrà essere realizzato solo se finanziato a fondo perduto
dalle finanze pubbliche.
A parere di Rifondazione Comunista Sinistra Europea questa nuova situazione merita la massima attenzione da parte del Governo e del Parlamento. Innanzitutto per:
a) accertare la effettiva consistenza dell’esposizione debitoria fin qui accumulata da Ispa, Tav spa, Italfer-Sistav spa e altre società di FS spa che sono state impegnate nella realizzazione delle diverse tratte delle linee Av/Ac;
b) valutare attentamente quali e quanti di questi debiti siano effettivamente e giuridicamente addebitabili allo Stato e non invece al normale rischio di impresa connesso alle attività imprenditoriali dei cosiddetti “general contractors”, i consorzi di imprese affidatari diretti ed in esclusiva della progettazione, costruzione, direzione dei lavori e dei diritti di gestione delle opere;
c) rivisitare i contratti ancora in essere onde escludere che si possano tornare a verificare fenomeni di indebitamento non previsti a carico dello Stato e non valutati dal Parlamento;
d) prendere atto della insostenibilità tecnica finanziaria e gestionale del sistema Av/Ac così come fin qui progettato e quindi procedere al blocco della realizzazione delle tratte non ancora cantierizzate.
Rifondazione
Comunista Sinistra Europea ricorda che è stata presentata una proposta
di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta
(prima firmataria la deputata Provera) e che la Camera ha approvato un Ordine
del giorno (primo firmatario il deputato Olivieri) con cui impegna il Governo
a relazionare alle commissioni competenti.
Per meglio approfondire i singoli aspetti della questione, Rifondazione Comunista
Sinistra Europea ha chiesto di partecipare all'incontro: Ivan Cicconi direttore
generale della Nuova Quasco; Stefano Lenzi del WWF; Erasmo Venosi, coordinatore
del comitato scientifico della conferenza dei comuni veneti sull’Alta
velocità e rappresentanti dei comitati che si oppongono all'attraversamento
della TAV. Saranno presenti inoltre senatori e deputati delle competenti commissioni
e i responsabili di Partito trasporti, Ugo Boghetta e ambiente, Mirko Lombardi.
Gennaro Migliore, presidente del gruppo RC-SE
alla Camera
Piero Sansonetti, direttore Liberazione
Pierluigi Sullo, direttore di Carta