L’alta Val Susa: “Avanti sulla Tav”
di Francesco Falcone da La Stampa del 18/9/08 – pag. 61 (edizione valli di Susa e Sangone)
Mentre la Bassa Val di Susa si divide sull'approccio alla cosiddetta «fase due» del lavoro dell'Osservatorio sulla Torino-Lione presieduto da Mario Virano, l'Alta Valle ha deciso di rompere gli indugi e adottare, per la prima volta, una linea unitaria sulla questione Tav. Dando un mandato chiaro a chi dovrà rappresentarla alle riunioni di Palazzo Chigi dal prossimo 23 settembre: piena adesione all'accordo di Pra Catinat del 29 giugno scorso.
La «nuova linea» è
stata messa nero su bianco a metà agosto in un documento finora mai reso
pubblico, ma già inviato al governo, con cui l'Alta Valle fa sapere di voler
essere un interlocutore credibile di Roma e che, dal primo all'ultimo dei 14
sindaci, si riconosce appieno nell'intesa raggiunta al termine del lungo
operato dell'Osservatorio. «Il documento esiste: è stato firmato da tutti e
spedito sia al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta,
che a Virano» conferma Andrea Colarelli, presidente dell'assemblea dei sindaci
altovalsusini.
Intendiamoci: l'Alta
Valle non è passata, d'incanto, dal moderato No-Tav ad un convinto sostegno
all'alta velocità. Semmai, fanno notare alcuni protagonisti dei passati incontri
con il governo: «Prendere posizione era ormai inevitabile: se a Roma quelli
della Bassa Valle venivano considerati gli interlocutori ostili, noi apparivamo
sempre più come gli eterni indecisi...».
Sulla decisione di
ribadire il pieno sostegno all'accordo di Pra Catinat ha comunque pesato anche
l'apertura del tavolo sul Piano di sviluppo strategico della Valle, promosso
dalla Provincia, che ha promesso soldi alle aree attraversate dalla nuova
linea ferroviaria: proprio l'altro ieri i sindaci dell'Alta Valle si sono
incontrati per fare il punto della situazione, ed è venuta fuori una lista della
spesa lunghissima. Si va dalle richieste di migliori collegamenti con Torino
e l'aeroporto di Caselle alla lotta al dissesto idrogeologico.
Tornando al documento
inviato a Letta e Virano, molti sindaci preferiscono tenere un profilo basso
sull'adesione. E sono in pochi a sbottonarsi sulla sua esistenza. Non ne fa,
invece, mistero Roberto Serra, sindaco di Cesana: «Già a giugno avevo
invitato i miei colleghi a prendere posizione sulla questione Tav. E lo
ritengo un passo importante per essere ritenuti più credibili ai tavoli delle
concertazioni».
Dunque, è ora di
finirla con l'ipocrisia di dire no alla Tav e al tempo stesso preparare elenchi
delle compensazioni? «Non dico questo - ribatte Serra -. Per mesi ho seguito
le procedure per far riaprire in sicurezza i cantieri della galleria tra
Cesana e Claviere, dove è stato trovato dell'amianto, e comprendo quali
problemi possa creare un'opera come la Torino-Lione. Però era necessario
finirla di restare eternamente in bilico tra il sì e il no».
E il documento firmato
da tutti e mai reso pubblico? «Sarebbe stato meglio ufficializzarlo», ammette
Serra. Di avviso diverso Colarelli: «Non ne abbiamo dato notizia e non
l'abbiamo discusso nei consigli comunali perché è un argomento che in Alta
Valle non divide le coscienze come in Bassa Valle».