15/09/2005 : Progetto AV/AC Torino Lione.
Comunicato stampa dei Consulenti Tecnici della Comunità Montana
La Commissione Tecnica istituita dal Ministero delle Infrastrutture si è
finora riunita quattro volte.
E’ stato condiviso un programma
dei lavori che prevede la discussione e impegna alla redazione, prima
dell’eventuale avvio della Conferenza dei Servizi, di una relazione tecnica su
tutte le criticità sollevate dalle Comunità Locali.
In questo quadro tre riunioni (più
un incontro a livello di sottogruppo specialistico) sono state dedicate al tema
dei materiali pericolosi (amianto ed uranio) sia per l’importanza del soggetto,
sia per la sua potenziale capacità (in caso di conclusioni evidenzianti rischi
troppo elevati) di condizionare i successivi sviluppi del progetto, fino
all’ipotesi di scartare il tracciato attuale.
Si è condiviso un percorso
iniziale che, escludendo ogni discussione sui sondaggi geotecnici (cioè
finalizzati alla costruzione dell’opera) proposti da RFI e LTF, prevede
innanzitutto uno studio geologico di superficie atto ad individuare i siti più
idonei ad eseguire una differente serie di indagini geognostiche di profondità,
cioè esplicitamente mirate al rilevamento delle sostanze pericolose in
profondità. Per il giudizio su tale studio i Consulenti Tecnici della Comunità
Montana si avvarranno della collaborazione e supervisione dell’ARPA.
Da questo punto di vista è emerso
un differente livello nella messa a punto del modello basato sui dati di
superficie da parte di LTF e RFI. Mentre, infatti, LTF mette a disposizione
informazioni già sufficienti a definire dei siti idonei a indagini geognostiche
in oggetto, RFI deve ancora produrre tale modello ed altro non ha potuto fare
se non prometterlo per la fine di novembre 2005.
Solo a valle di ciò e delle
conseguenti valutazioni della Commissione potrebbero quindi essere programmate
le indagini volte alla ricerca di sostanze pericolose (diversi per tipologia e
localizzazione da quelli che servirebbero per la costruzione
dall’infrastruttura), a cui seguiranno le conseguenti valutazioni sulla
fattibilità del tracciato.
Ovviamente il problema delle
sostanze pericolose, pur caratterizzato da una evidente priorità, non è che uno
dei numerosi problemi che la Commissione affronterà. E’ stato infatti
evidenziato dai Consulenti Tecnici della Comunità Montana che solo una visione
complessiva dei problemi e delle mutue interdizioni tra le possibili soluzioni
parziali potrà condurre ad un giudizio conclusivo sulla fattibilità tecnica del
tracciato, obbligando alla proposizione di soluzioni alternative o, perfino,
imponendo la cosiddetta “opzione zero”.
A scanso di possibili equivoci, i
Consulenti Tecnici della Comunità Montana ribadiscono che il ruolo della
Commissione è quello di formulare giudizi tecnici sulle vaste criticità che
l’opera manifesta. In nessun caso, quindi, una conclusione tecnica espressa
dalla Commissione può essere interpretata come una decisione esecutiva, che
rimane competenza esclusiva delle parti politiche e sociali coinvolte.