COMUNICATI STAMPA - Bruxelles, 22 febbraio 2006
Finanziamento reti
transeuropee di trasporto
Frassoni: la Torino-Lione? Non ci sono soldi!
Durante la riunione della commissione trasporti del Parlamento europeo
che si è tenuta oggi pomeriggio a Bruxelles, il relatore del PE sul bilancio,
Reimer Böge (Popolari), ha confermato che il PE non potrà ottenere un
sostanziale aumento delle risorse disponibili per i 29 progetti prioritari
delle Reti transeuropee di trasporto (oggi circa 6,4 miliardi di euro). In particolare,
Monica Frassoni, co-presidente del gruppo Verdi/ALE, presente ai lavori della
commissione trasporti, ha sottolineato: "L'on. Böge ha anche citato la
lettera della Commissione europea secondo la quale, dati i tagli considerevoli
operati dagli Stati membri nelle Prospettive finanziarie 2007-2013, saremo
obbligati a ridurre in modo sostanziale il livello di finanziamento delle TEN-t
o a rifare una nuova lista di priorità perchè tutti i progetti non potranno
essere appoggiati.
Questo è quello che come Verdi abbiamo sempre sostenuto. E' inutile
farsi illusioni. Le cinque opere previste per l'Italia non potranno essere
tutte finanziate. Quindi bisognerà operare delle scelte, basate su criteri di
sostenibilità finanziaria ed ambientale, di effettiva utilità e valore europeo
e di una valutazione concreta dei costi rispetto ai benefici. Sarà bene che
l'Unione di Prodi se ne convinca rapidamente. La nostra scelta è chiara: le
autostrade del mare devono emergere come la vera scommessa strategica
prioritaria anche per il nostro paese oltre naturalmente alla sicurezza del
traffico e al sistema europeo di segnalamento ferroviario ERMTS/ETCS.
Per il resto, dal Ponte di Messina ai vari tunnel e in particolare il
tunnel di base Torino-Lione, non ci sembra che nessuna delle condizioni di
sostenibilità e reale utilità siano ad oggi riunite.
Continuano peraltro a girare molte leggende su questa infrastruttura, anche qui a Bruxelles. In particolare, sulla Torino-Lione la signora De Palacio ha affermato che la parte finanziabile dalla UE potrebbe al massimo raggiungere gli 1,5 miliardi di euro, una cifra alquanto inferiore a un quarto del costo del tunnel del Moncenisio (6,7 miliardi di euro). Ma anche questa cifra appare eccessiva: non si capisce come la signora De Palacio possa preventivarla, considerato che essa rappresenta quasi un quarto dei 6,4 miliardi previsti per tutte i progetti prioritari per i 25 paesi UE nelle prospettive finanziarie adottate dal Consiglio europeo di dicembre: difficile immaginare che gli altri Stati membri non direttamente coinvolti dal Lione-Torino-Trieste-Budapest diano l'avvallo ad un finanziamento di quella entità per un solo tratto peraltro molto controverso. Inoltre, ci piacerebbe sapere sulla base di quali calcoli strani la Coordinatrice signora De Palacio afferma che l'Italia ha accantonato 12 miliardi di euro per il Progetto 6, Torino-Lione-Trieste.
Non si possono infatti confondere i soldi già stanziati e in parte spesi per l'Alta velocità Torino-Novara-Milano (7,5 miliardi euro) decisi a partire dal 2000, con il denaro necessario al finanziamento del tunnel di valico e del tratto italiano della Torino-Lione. Infatti, se è vero che ci sono 2,3 miliardi di euro "prenotati" per le linee di accesso e snodo d Torino e tratto italiano fino a Bruzolo, in realtà, poiché la delibera del CIPE annunciata il 3 di agosto è "desaparecida" da allora, non c'è nulla di concretamente spendibile nel bilancio approvato dal Governo italiano. E ribadiamo anche che, per la realizzazione del valico ad oggi, ci sono esattamente zero euro a disposizione nelle casse del governo italiano."
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Tav,
Agnoletto dopo l'audizione della responsabile per il Corridoio 5 alla
commissione Trasporti:
“De Palacio conferma: non ci sono i fondi. Requiem per l'alta
velocità”
“Sono molto preoccupata per la mancanza di fondi” ha dichiarato Loyola de Palacio, ex commissaria europea ai Trasporti e attuale responsabile europea per il Corridoio 5 Lisbona-Kiev, ascoltata oggi a Bruxelles dalla commissione Trasporti del Parlamento europeo.
“La redditività (della tav, ndr) si valuterà sui decenni, forse anche su tempi più lunghi”, le ha fatto eco Paolo Costa, presidente della commissione Trasporti.
“Viene così confermato - commenta Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea - , proprio da alcuni dei massimi supporter della tav, quanto stiamo sostenendo da tempo: ad oggi i fondi europei per la Torino-Lione non ci sono, secondo quanto stabilito dal Consiglio europeo (per le prospettive finanziarie 2007-2013) del 15 dicembre 2005, con il sostegno dei governi di tutti e 25 i Paesi; né vi saranno vantaggi concreti a meno di ragionare sui secoli, ma forse, chi lo sa, allora saranno disponibili altre soluzioni più economiche ed ecologiche... Tutti coloro che anche recentemente hanno dichiarato che era necessario procedere urgentemente con i lavori, altrimenti l'Italia avrebbe perso i soldi dell'UE, hanno quindi dichiarato il falso o per lo meno sono stati degli sprovveduti. Lo scopo era probabilmente quello di spezzare la volontà della popolazione e di accusare i valsusini di far perdere risorse economiche all'Italia. È evidente che quest'obiettivo è fallito.
La popolazione non vuole la tav e i soldi non ci sono. In tale situazione - conclude Agnoletto - , qualunque persona di buon senso opterebbe per l'unica soluzione possibile: potenziare la ferrovia esistente, con costi oltre dieci volte minori ed evitare la costruzione di 52 chilometri di galleria, con i relativi rischi ambientali e sanitari.
L'unico scotto da pagare sarebbe un ritardo di 30 minuti per le merci sul percorso del Corridoio 5 da Budapest a Lione. Un prezzo troppo alto di fronte al risparmio di miliardi di euro e di possibili tumori provocati da amianto ed uranio?”.