Frejus: la canna di sicurezza avanza
di Massimiliano
Borgia da Luna Nuova del 13/2/07 – pag 5
Zitto, zitto il tunnel di sicurezza del Frejus si avvicina alla fase decisionale. Almeno per la parte italiana. Il ministro Di Pietro ha già dato un suo assenso di massima e si attende per le prossime settimane la convocazione della Conferenza dei servizi e l'inizio dell'iter della valutazione d'impatto ambientale da parte del ministero dell'Ambiente.
In
Francia, al contrario, l'iter di
approvazione del progetto è bloccato fino alle nuove elezioni e alla formazione
del nuovo esecutivo.
La canna del diametro di 8 metri è la nuova versione del
progetto di tunnel di sicurezza da 4,80 metri, prima opera nell'elenco della
legge obiettivo, su cui si sono già svolte la Valutazione d'impatto ambientale
e, in parte, la Conferenza dei servizi. La Sitaf ha pronto il nuovo progetto
definitivo così come uscito dalle indicazioni della Commissione
intergovernativa che ha approvato l'allargamento della galleria a 8 metri dopo
l'incidente del 4 giugno 2005. La commissione sicurezza e la Cig hanno chiesto
che i mezzi di soccorso potessero muoversi senza ostacoli. Il progetto prevede
perciò che due camion dei vigili del fuoco possano transitare in senso opposto,
incrociandosi senza doversi fermare.
Dopo una riunione a metà giugno dell'anno scorso con gli
amministratori locali non ci sono stati altri incontri. Comuni e Comunità
montane avevano di fatto snobbato la proposta della Sitaf di aprire un tavolo
di concertazione che discutesse non solo della canna di sicurezza ma di tutti i progetti che la Sitaf ha in
valle e del ruolo dell'autostrada nel territorio.
Con la procedura della legge obiettivo è il Cipe che deve
approvare un investimento che è in autofinanziamento a metà tra la Sitaf e la
sua omologa francese, e che ammonta a 380 milioni di euro di cui 295 a carico
della Sitaf (che ammontano a 367 milioni comprese procedure). Ma l'approvazione
avverrà sul progetto definitivo, appunto, come prevede il codice unico degli
appalti. La società del Frejus sta sollecitando il ministero ad avviare la
nuova Conferenza dei servizi che secondo la
Sitaf non dovrebbe rimettere tutto in discussione. “Il tunnel di
sicurezza è già stato esaminato in una conferenza di servizi - ricorda il direttore
generale, Bernardo Magri - Ha già anche avuto la Valutazione d'impatto
ambientale. Quello che cambia è solo la quantità di smarino da stoccare. Quando
il tunnel era di 4 metri e 80 centimetri di diametro dovevano essere smaltiti
300mila metri cubi di pietrisco solo per la parte italiana. Ora, con 8 metri di
diametro, i metri cubi sono saliti a 550mila».
Si
fanno le ipotesi di sempre sullo stoccaggio: fuori dal tunnel, a Bardonecchia;
nel buco della cava di calce di Susa e Meana; al fondo della val Clarea. Ma c'è
anche una novità: “IIporto di Genova vorrebbe utilizzare questo smarino per alcune
opere di ampliamento. Si tratta di pietrisco senza rischio di amianto che può
essere movimentato senza particolari prescrizioni”.
La Sitaf organizzerà una nuova riunione con i Comuni
proprio per riprendere il confronto preventivo sul progetto del traforo di
sicurezza e per discutere dell'inquinamento prodotto dall'autostrada.