Campagna Nazionale Boicotta il Ponte
La scelta del General Contractor
per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, nonostante il vasto movimento di
opposizione, le proteste popolari, le denunce, i dubbi di legittimità sulla
gara, le questioni finanziarie e i problemi tecnici irrisolti, fa chiaramente
intendere che il Governo e la Società Stretto di Messina non hanno intenzione
di fermarsi.
Sino ad oggi sono stati utilizzati
strumenti di pressione politica (manifestazioni, dibattiti, appelli, ecc.), scientifici
e tecnici (pubblicazioni, seminari, ricerche), giudiziari (denunce e ricorsi),
informativi e di sensibilizzazione (volantinaggi, conferenze stampe, mostre,
ecc.).
Le manifestazioni di protesta e le
campagne di mobilitazione continueranno; tuttavia crediamo che sia giunta l’ora
di estendere il nostro impegno No Ponte all’uso dello strumento della
lotta economica, ovvero quel metodo non violento che da anni viene utilizzato
da vari movimenti in tutto il mondo per opporsi ai produttori e venditori di
strumenti di morte e contrastare lo strapotere delle multinazionali, dei
colossi economici che violano diritti umani, sociali, economici e politici.
Proponiamo ai cittadini, alle
forze politiche, sociali e sindacali, alle associazioni impegnata nella difesa
dell’ambiente e del territorio di boicottare quelle aziende e gruppi bancari e
assicurativi che hanno deciso di sostenere direttamente e indirettamente la
realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Una proposta assurda? Assurda
sembrava essere il boicottaggio a colossi transnazionali come Nike, Reebock,
Coca Cola, Nestlé, eppure grazie all’azione dal basso della gente di tutto il
mondo sono stati raggiunti risultati al di là di ogni previsione. Riuscire
anche solo a scalfire il potere economico o l’immagine di aziende che hanno
come unico obiettivo quello di fare soldi a qualunque costo sarebbe un
risultato eccezionale con ricadute politiche notevoli.
La Campagna Boicotta il Ponte
prende il via con una lettera-diffida alle banche e assicurazioni che
controllano pacchetti azionari delle società di costruzioni italiane facenti
parte della cordata General Contractor del Ponte (Impregilo, Società
Italiana Condotte, CMC Cooperativa Muratori Cementisti. Verranno
altresì boicottati gli acquisti di prodotti Benetton, holding
finanziaria azionista di Impregilo e la catena di ristorazione Autogrill,
controllata dallo stesso gruppo di Treviso.
Le banche e i gruppi finanziari
che controllano pacchetti azionari delle aziende General Contractor sono la Banca Popolare
di Milano, le Assicurazioni Generali, Capitalia ed Efibanca-Banca
Popolare Italiana (ex banca Popolare di Lodi).
Le banche che hanno offerto la
propria disponibilità ad aperture di credito a favore della cordata General
Contractor sono: Carige, Banca
Intesa, Unicredit-Bayerische Hypo und Vereinsbank, Banca Monte
dei Paschi di Siena e Unipol Merchant Banca per le
Imprese.
Saranno altresì boicottate
iniziative ed eventi promossi, patrocinati o finanziati dalla Società
Stretto di Messina S.p.A., concessionaria pubblica che
sovrintende alla realizzazione del Ponte.
Per informazioni ed adesioni alla
Campagna “Boicotta il Ponte”, visitare il sito www.retenoponte.org
e scrivere a retenoponte@retenoponte.org.
Per chi volesse approfondire i temi relativi al controllo
azionario delle società di costruzione interessate alla realizzazione del Ponte
e i vasti conflitti d’interesse che hanno caratterizzato l’iter progettuale,
può visitare la rassegna web di www.terrelibere.it/noponte
e il documento www.terrelibere.it/impregilo.
Vedi anche: http://nograndiopere.blog.tiscali.it
e http://retesudnuovomunicipio.blog.tiscali.it
Comitato
organizzatore della Campagna “Boicotta il Ponte”
Prime adesioni: Rete
NoPonte, Pol. Movimento Nonviolento, Legambiente di Messina, Terrelibere.org,
Comitato “La Nostra Città”, Confederazione Cobas, Rifondazione Comunista,
Laboratorio contro il Ponte, Rete
Meridionale del Nuovo Municipio (ARNM)