Diossina e PCB, l’Asl blocca un’altra azienda
Il sindaco: “Vengano attivati subito i tavoli”
Di Paola Meinardi da Luna nuova del 8/6/07 – pag. 17
Bruzolo - Questa settimana il Dipartimento
di igiene e sanità pubblica dell'Asl 5 ha disposto
il blocco della vendita di latte e
derivati per una seconda azienda agricola.
Dopo quello della
sandiderese di Costapietra, anche il latte
di un allevamento bruzolese che sorge nei pressi delle acciaierie Beltrame ha superato i limiti
di soglia per la sommatoria tra diossine e Pcb. Analogamente a ciò che è accaduto a fine maggio, un'altra famiglia
di allevatori si vede cancellare di
colpo l'unico sostentamento.
A
marzo, su ordine
della magistratura, erano stati
disposti 14 campionamenti di controllo sulla
presenza di elementi diossino-simili nel latte di
aziende di Villarfocchiardo, Bruzolo, San Didero, Sant'Antonino, San
Giorio e Borgone. In prima battuta
erano giunti sette esiti
e, ora, sono arrivati anche gli altri. In questo secondo blocco, l’unica a sforare seppur di poco è l'azienda bruzolese.
L'amministrazione
sta attendendo la comunicazione scritta,
per ora èarrivata solo telefonicamente,
per procedere con la redazione
dell'ordinanza di blocco. “La situazione è certamente preoccupante – dichiara il sindaco di Bruzolo, Mario Richiero - /'azienda bloccata aveva anche aderito al programma di studio gestito dall'Istituto zooprofilattico per lo studio della contaminazione”
“Adesso è ferma, me l'ha comunicato tre giorni fa Bruno Sparagna, il veterinario dell 'Asl 5, al telefono - prosegue
- Ora i tavoli che abbiamo chiesto
e che già ci sono devono attivarsi
in fretta. L'assessorato alla sanità della
Regione dovrebbe concretizzare il suo ruolo di coordinatore. Ed è giusto che ai tavoli partecipino anche le associazioni di categoria. Qui sono necessari studi approfonditi. Se è vero che le acciaierie non hanno più le medesime emissioni di prima bisogna pensare a una
bonifica del terreno. Se così non
sarà, adesso Ie mucche possono cambiare
alimenti o si può sostituire
qualche bestia, ma tra un pò saremo di nuovo da capo”.
L'ultimo
incontro in Regione aveva messo in evidenza una mancanza di comunicazione tra i vari enti che si occupano della questione
«Per l'ennesima volta i Comuni
si trovano a dover applicare restrizioni alle attività di un 'azienda agricola del tutto incolpevole rispetto all'esistente condizione di inquinamento, che ha comportato un 'alterazione del latte prodotto, tale da impedirne la
commercializzazione, con ricaduta immediata
su aziende locali di caseificazione - dicevano con
una sola voce i sindaci
di Bruzolo, San Didero, Villarfocchiardo e San Giorio solo due settimane fa - nell 'ultimo incontro è
emersa la mancanza di informazione, oltre che alle amministrazioni locali anche ai diversi enti preposti, con un conseguente grave difetto di conoscenza che ad oggi impedisce l'esatta valutazione del rischio e la previsione delle future azioni per dare al territorio una garanzia di vivibilità e di tranquillità per le attività agricole. Poiché è emersa, nonostante le continue e ripetute sollecitazioni, l'assoluta mancanza di coordinamento degli
enti superiori si considera
inderogabile una precisa presa di posizione della Regione»
Presa di posizione che a
tutt' oggi non è ancora giunta così
come non sono ancora stati convocati
i tavoli di lavoro. Ma per le due
aziende agricole continua a
sussistere il blocco di vendita del latte.