Bonino e Virano: «Problemi risolti per chi collabora»
di Massimiliano
Borgia da Luna Nuova del 15/10/10 – pag. 3
Nel solito gioco delle parti che caratterizza da 15 anni la vicenda Tav, la sfuriata della sindaca di Susa contro l'assedio dei cantieri del progetto di Ltf ha avuto l'effetto scontato di imporre a Ltf (e a Rfi) di cambiare tutta la gestione del trasporto e della lavorazione dello smarino. Come era già successo per Chiomonte, è bastato dirlo e si è subito fatto.
Lunedì sera a Susa si
approva un documento di 12 pagine dove si afferma che nulla delle
preoccupazioni espresse in "modo costruttivo" dal comune Sì Tav è
stato accolto nel progetto. Martedì in Osservatorio c'è già la prima
rassicurazione che il via vai di ghiaia e terra da Giaglione (Prato Gioco) al
Moncenisio (Carrière du Paradis) mediante teleferica e deposito temporaneo
lungo la statale 25 sarebbe sparito dal progetto. Mercoledì il documento di
Susa viene illustrato alla Conferenza di servizi e la lamentela della sindaca
Gemma Amprino viene ripresa da tutti i giornali che fanno subito il paio con
l'affermazione di Bonsignore (che è il riferimento dell'Amprino nel Pdl) fatta
alla Confindustria secondo la quale il Tav sarebbe ormai un'opera in ritardo.
La Amprino viene
invitata con il ministro Matteoli alla festa del Pdl e l'assessora regionale
Barbara Bonino ogni giorno dice che le affermazioni della leale sindaca che ha
accettato la Torino-Lione e che chiede solo di migliorare il progetto verranno
assolutamente accolte. Passano un paio di giorni, e dopo una settimana dalla
pietra lanciata da Amprino, ecco che Virano convoca una conferenza stampa alla
presenza di tutti i membri dell'Osservatorio e della stessa Bonino (che ha
partecipato alla seduta) per presentare la rivoluzione nella gestione dei
cantieri e nel trasporto dello smarino («una modifica che era in
preparazione da due mesi» ha però voluto precisare Virano). In conferenza
stampa la Bonino ha però tenuto a dire che «si è data una risposta
tempestiva dopo le preoccupazioni espresse dal territorio».
A quel punto
l'operazione è compiuta e, accanto all'oggettivo miglioramento progettuale, il
cronista non può non scorgere l'operazione politica che fa il paio con la
"vittoria" nel braccio di ferro con Saitta e la conseguente legittimazione
al Tavolo politico dei comuni Sì Tav, anche se non fanno parte del tracciato.
Per Barbara Bonino è la nuova occasione d'oro per dimostrare che i sindaci Sì
Tav possono chiedere quello che vogliono. Che avranno tutto il sostegno della
Regione. Al contrario, i sindaci No Tav non verranno nemmeno ricevuti a Roma.
Un messaggio che vorrebbe anche rimescolare le carte nella politica valsusina,
se non fosse che il Pdl in valle di Susa praticamente non esiste in forma organizzata
e che le minoranze comunali di centrodestra non sono in grado di usare tutto
questo per una battaglia politica coordinata contro Plano e la maggioranza che
guida la Comunità montana.
Ma la Bonino fa di più
che convincere l'Osservatorio ad accogliere le richieste (quelle tecniche) di
Susa. Ormai vuole fare vedere che la sua attenzione sulla valle è quotidiana.
Rispondendo a un'interrogazione in consiglio regionale sul futuro della
stazione di Avigliana e sul servizio ferroviario metropolitano la Bonino ha
affermato che la soluzione preferita dalla Regione («anche perché non
prevede l'abbattimento di case») è il prolungamento del servizio
ferroviario metropolitano fino a Susa, come ha chiesto ancora una volta
l'Amprino. In questo caso la stazione di Avigliana (comune No Tav) non sarà più
una stazione di attestamento ma una più semplice stazione di linea.
E in un comunicato,
l'assessore fa sapere che il Comune (anche questo Sì Tav) di Meana «grazie
all'interessamento dell'assessorato regionale ai trasporti», è riuscito ad
Ottenere l'attivazione della corsa aggiuntiva dell'autobus di linea da Susa
delle 16,10. «Un servizio utile soprattutto per i genitori dei 30 ragazzi
che frequentano le scuole medie nelle classi a tempo pieno - aggiunge la
Bonino - Non solo, ma sicuramente l'attivazione di questa corsa aggiuntiva
serve anche alle persone anziane che si devono recare a Susa per le visite
ospedaliere». Ma è allo studio anche un servizio di bus in più che serva le
scuole elementari e d'infanzia negli orari di entrata e uscita degli alunni ma
utilizzabile da tutti i residenti. E anche al sindaco di Settimo, uno degii
uomini più in vista del Pd provinciale, che lamenta attenzioni solo per le
amministrazioni amiche di Susa e Chiomonte, la Bonino risponde che «In ogni
caso, il sindaco sa di poter contare sul sostegno della Regione. Abbiamo
collaborato sinora con ogni amministrazione che ha operato secondo una logica
costruttiva, a prescindere dal colore politico».
Ma da questo dinamismo
cui ha fatto da spalla l'alzata di voce della sindaca di Susa, non poteva stare
fuori proprio Bonsignore. L'onorevole che aveva dato il destro al Pd per dire
che i nemici del Tav sono anche nel centrodestra guadagnandosi i titoli sui
giornali, adesso si prende di nuovo la sua bella fetta di visibilità.
Dopo il documento della sua "luogotenente" a Susa, ma in ritardo rispetto alla decisione presa in Osservatorio, Bonsignore si è attivato per un'interrogazione a Strasburgo per «verificare che le nuove misure adottate nel progetto di cantierizzazione tutelino la salute pubblica sia della popolazione locale che delle maestranze». Ma il vice presidente del gruppo Ppe a Strasburgo vuole di nuovo affermare che la Torino-Lione mostra segni di ritardo e che la qualità del progetto non sarebbe all'altezza della sfida. «Alla luce degli ultimi avvenimenti mi chiedo - ha aggiunto il vice presidente dei Popolari europei - come mai un progetto dichiarato soddisfacente nel 2006 dall'Ue sia ancora oggi in corso di modifiche. Poiché osservazioni critiche al progetto sono state avanzate anche da parte di Comuni da sempre schierati a favore dell'opera (penso ad esempio a Susa e Meana), mi viene da pensare che questo progetto non contenga miglioramenti, men che meno per la gestione dello smarino».
Alla Commissione Ue,
infine, sono state chieste verifiche per «garantire la minimizzazione
dell'impatto sull'ambiente, con particolare riferimento agli aspetti legati
all'assetto idrogeologico, al rumore, alle polveri ed in generale
all'atmosfera». Un intervento che, proprio mentre l'Europa deve fare i conti
con i soldi spesi per la progettazione, potrebbe contribuire a gettare qualche
dubbio sul fatto che in Italia tutto stia procedendo per il meglio grazie alla
mediazione dell'Osservatorio.