La valle snobba il convegno Si Tav
Pochi
imprenditori zonali al primo incontro pro To-Lione a Susa
Ferrarini
avverte: “NO TAV preparati. E ora dovete mantenere le promesse”
di Massimiliano
Borgia da Luna Nuova del 22/10/10 – pag. 2
Che si tratti di un nuovo successo di Barbara Bonino non ci sono dubbi. L'assessore che in poche settimane è riuscita dare gambe all’alleanza con i sindaci Sì Tav offrendo loro argomenti concreti a favore delle posizioni pro Torino-Lione da spendere nei loro comuni e che è riuscita ad emarginare sempre più i comuni anti Osservatorio (con la prima significativa defezione di Bussoleno), è anche la prima ad essere riuscita a portare a termine un incontro Sì Tav nel cuore della valle di Susa.
E' stata anche
un'occasione per Mario Virano (accompagnato con discrezione dal capitano dei
carabinieri di Susa Stefano Mazzanti) di discutere direttamente e in un clima
civile con una cinquantina di No Tav che manifestavano di fronte a Consepi.
Ma il successo si
ferma qui. Doveva essere il primo confronto con le imprese e le rappresentanze
economiche della valle, quelle con cui costruire il consenso all'opera e,
nell'immediato, quelle con cui costruire la legge regionale sui benefici che
verranno dai cantieri Tav. Invece su
una cinquantina di persone presenti in sala appena una ventina erano
"imprenditori valsusini". Il resto erano i rappresentanti e gli
staff delle organizzazioni datoriali torinesi che si vedono a tutti gli
incontri sul tema Tav nel capoluogo.
Ad ascoltare
l'assessore Bonino (Pdl) e l'assessore all'industria Giordano (Lega), oltre a
Virano e al sindaco Amprino, la valle economica e politica praticamente non
c'era. Assenti i maggiori sindacati della valle; assenti anche i più
importanti impresari del settore costruzioni e assenti gli amministratori
locali, a partire da quelli di centrodestra (presente solo il sindaco di Rosta
Andrea Tragaioli). Per la Coldiretti, salutata quasi come un ritorno del
figliol prodigo dopo la sofferta decisione di schierare nuovamente i trattori
alla marcia del 9 ottobre, non ha parlato un rappresentante delle sezioni
della valle di Susa ma il presidente provinciale. Per le imprese hanno
parlato: Paolo Balistreri, che per Confindustria Piemonte è l'ispiratore di
tanti documenti e convegni a favore della Torino-Lione; Massimo Guerrini,
vicepresidente vicario di Api Torino; poi hanno parlato Ance, Cna di Torino e
Sitaf. Cioè i soliti interlocutori della Regione. Ltf era
rappresentata in sala dall'addetto stampa.
In coda, i due soli interventi di imprenditori valsusini. Patrizia Ferrarini, albergatrice presidente dell'Ascom di Susa, ha voluto rinfacciare alla Regione e a Virano che in 15 anni è la prima volta che si vede qualcuno che spiega il progetto in valle di Susa che non sia un No Tav. «Guardate che sbagliate a pensare che i No Tav sono sempre meno - ha cercato di spiegare - Oggi sono venuti in pochi solo perché non ci hanno voluto dare importanza. Invece loro hanno tanto da insegnare in quanto a preparazione e capacità di comunicazione».
La Ferrarini ha voluto
sfatare il mito tutto torinese dei No Tav-squatters con spranga e passamontagna.
«Il movimento No Tav non e un alieno che arriva da fuori. E' nella vita
di lutti i giorni di questa valle. Tra loro ci sono i
nostri parenti, i nostri amici, i nostri vicini di casa. E' gente che è
preoccupata per la valle. In più, quando parlo con loro trovo sempre persone
preparate alle quali è difficile controbattere per una come me che non sa nulla
di geologia, acque, inquinamento. Eppure qui la faccia di chi crede nelle
opportunità di questa opera ce la mettiamo sempre e solo noi. Non dovete mai
più lasciarci soli. C'è una buona parte di valsusini che è dalla parte
dell'opera ma prima vuole vedere se davvero mantenete quello che promettete».
La Bonino ha fatto l'errore di interrompere
questo intervento appassionato della Ferrarini per cercare di ribadire che i
cittadini si devono fidare degli organismi che tutelano la salute e l'ambiente,
si devono fidare dello stato e delle istituzioni, non de i No Tav,
dipingendoli come la destra a Torino dipinge i centri sociali. La Ferrarini,
che è la Sì Tav forse oggi più in vista in valle di Susa, ha dovuto poi
concludere dopo la lunga interruzione.
A quel punto la sindaca di Susa non ha potuto fare
altro che appoggiare l'intervento della presidente dell'Ascom di Susa. «Guardate
che noi qui ci mettiamo la faccia - ha detto - Questi devono essere
davvero cantieri modello per tutta Italia, la valle dovrà avere un nuovo
sviluppo turistico grazie alla stazione internazionale e le ricadute economiche
dei cantieri le dobbiamo vedere davvero. Se le cose che annunciate non sono
viste dai nostri cittadini ed elettori siamo pronti a non collaborare più. Se
non ci sono segnali concreti non metteteci più su nessun palco, non vogliamo
diventare il bersaglio a casa nostra delle promesse non mantenute».
L'altra imprenditrice Sì Tav a parlare è stata
Nadia Matteo, della nota famiglia di costruttori di Sant'Antonino protagonista
del battibecco con i No Tav durante la marcia del 9 ottobre (da cui è nata una
querela per diffamazione). La Matteo ha chiesto che cessi l'impunità per i No
Tav «che possono fare cose che ad altri cittadini non è concesso fare».
Tutto qui. Chiabrando, che aveva al suo fianco i
funzionari valsusini Barone e Davì che poco prima avevano solidarizzato a
lungo con i No Tav, ha ricordato quello che è successo con l'autostrada e con
le Olimpiadi che hanno lasciato cantieri non smantellati, depositi di smarino,
campi sottratti all'agricoltura e indennizzi arrivati con decenni di ritardo.
La Bo0nino ha capito che la faccia adesso ce la
sta mettendo lei. Virano ha illustrato progetto e lavoro dell'Osservatorio ma
tutti aspettavano lei e il collega Giordano. Non si è sbilanciata su soldi dal
governo ma ha detto che con l'esecutivo è in corso un «dialogo proficuo». Ha
invece illustrato il suo piano di lavoro legato al progetto di legge sui
cantieri che prevede la costituzione di gruppi di lavoro sia per aree
tematiche (ad iniziare dalla questione urgente della "valorizzazione"
dello smarino) e aree territoriali. I gruppi di lavoro saranno coordinati
dalla struttura regionale e da un comitato che avrà dentro il commissario di
governo (Virano), Regione, Provincia, Ltf e Rfi.
L'assessore
Giordano si è stupito che fosse la prima volta in 15 anni che si svolgesse un
incontro del genere in valle di Susa e ha promesso di coordinarsi con la
Bonino e di tornare in valle ogni volta che sarà necessario.