Beltrame, ricorso al Tar

 

L’azienda contro il blocco dell’ampliamento

E a metà 2008 prossimo inizierà la bonifica delle polveri radioattive

 

di Paola Meinardi da Luna Nuova del 30/11/07 – pag. 20

 

S.Didero - Le acciaierie Beltrame hanno fatto ricorso al Tar contro la delibera comunale che, sul piano politico, boccia l’ampliamento del capannone e del parcheggio antistante l'azienda finché non saranno applicate tutte le migliori tecnologie disponibili e non sarà risolta la questione salute pubblica. Nel frattempo, l'iter burocratico della pratica è comunque avanzato e, indipendentemente dal parere dell'amministrazione, la commissione edilizia ha bocciato il progetto per via di una serie di imperfezioni tecniche.

 

Si è anche discusso di aspetti tecnici relativi alle acciaierie durante l'ultima riunione prefettizia sul problema del rischio radioattività. Secondo il cronoprogramma condiviso, l'impianto per la separazione delle polveri radioattive da quelle inerti dovrebbe essere pronto entro maggio o giugno del 2008 (ora le polveri sono stoccate in contenitori stagni sigillati). Altri otto mesi a partire da quella data serviranno per effettuare l'intera bonifica.

 

«Secondo l'azienda siamo partiti con un pregiudizio - spiega il vicesindaco Giorgio Vair – Sempre secondo loro, noi avremmo emesso un atto politico che pregiudica l'atto amministrativo del tecnico. Non siamo d'accordo e questo non ci preoccupa. Non abbiamo fatto alcuna ingerenza. Abbiamo detto solo al tecnico di tenerci presenti nel corso dell'istruttoria ma non abbiamo detto di decidere in un modo o nell'altro. Tra l'altro, indipendentemente dalla delibera dal punto di vista urbanistico i progetti sono stati bocciati per questioni tecniche. E per quanto riguarda il parcheggio ci spiace visto che anche noi abbiamo interesse che la questione si risolva».

 

Sulla questione più delicata della radioattività, a due anni dall’incidente che ha visto fondere una piccola quantità di materiale radioattivo assieme ai rottami, la commissione in Prefettura (di cui fanno parte anche vigili del fuoco e Asl) ha definito le norme che si dovranno rispettare per la bonifica delle polveri. «A luglio la Beltrame aveva detto in commissione che non poteva partire con la decontaminazione perché noi non avevamo concesso l'autorizzazione all'ampliamento - illustra Vair - Ci eravamo parecchio arrabbiati in primo luogo perché avevano aspettato un anno e mezzo a dircelo e poi perché nessuno aveva detto che una cosa subordinava l'altra. La scorsa settimana siamo tornati in commissione pronti a dare battaglia ma tutto è cambiato. Siamo stati tranquillizzati. L'azienda ha detto di aver liberato parte di un deposito destinato ai prodotti finiti (mandando a Vicenza il materiale) dove sarà posizionato il macchinario necessario per separare la parte contaminata da quella inerte. Il cronoprogramma prevede che l'impianto sia montato e collaudato entro maggio o giugno del prossimo anno e altri otto mesi per fare il lavoro».

 

Un giudizio positivo arriva da parte dell'amministrazione per il lavoro svolto dalla commissione prefettizia. «La commissione ha lavorato bene - conclude Vair - prendendo seriamente la questione sin dal principio e definendo tutta una serie di punti che dovranno essere rispettati dal momento che l'impianto di decontaminazione sarà funzionante».