La "cupola" di
Martinat
Quindici
le persone coinvolte nello scandalo e la procura delinea un
"cartello" politico-affaristico
Con lui inquisiti Gavio, Arcidiacono e i vertici di Ltf
di Alberto Custodero e Paolo Griseri da Repubblica
del 4/5/2005
Quindici indagati e una vera e propria rete di appoggi nelle società chiave dei lavori pubblici piemontesi. Dalle carte dell´inchiesta su Ugo Martinat emerge il coinvolgimento dei vertici della Lyon-Turin Ferroviaire, la società costituita dai governi italiano e francese per costruire la galleria di 54 chilometri della linea ad alta velocità in val di Susa. Ma emergono anche rapporti con la Sitaf, le società del costruttore Marcellino Gavio e l´Anas. Tutti accusati dai pm Toso, Parodi e Saluzzo di turbativa d´asta e abuso d´ufficio.
Il
primo capitolo delle indagini riguarda la Torino-Lione e vede coinvolti i
vertici della Lyon-Turin, la Ltf. Insieme a Martinat avrebbero turbato
l´appalto per la costruzione del cunicolo di Venaus il direttore generale della
società, Paolo Comastri e il responsabile della direzione costruzioni, Walter
Benedetto. Il viceministro di An, secondo le accuse, avrebbe convinto Benedetto
a favorire l´amico Vicenzo Procopio che intendeva aggiudicarsi la gara. Per
raggiungere l´obiettivo Benedetto avrebbe rinviato la scadenza della consegna
delle offerte. Procopio si attivò per allearsi con Metropolitana Milanese. Ma
il progetto degli amici di Martinat rischiò di fallire perché all´interno di
Ltf altri esponenti della commissione avrebbero favorito una società
concorrente, Geodata. A luglio 2004, quando si interrompono le intercettazioni
telefoniche, Geodata stava per vincere la gara. Il tentativo di turbativa messo
in atto da Martinat, Benedetto e Comastri era però già consumato.
Non meno gravi le accuse rivolte a Martinat nel secondo
episodio, quello che coinvolge direttamente l´Agenzia Torino 2006 diretta da
Domenico Arcidiacono. Curiosamente l´Agenzia per le opere olimpiche ha sede
sullo stesso pianerottolo della Ltf, in Galleria San Federico. La vicenda è
quella dell´appalto per la cosiddetta variante di Avigliana. In questo caso i
vertici dell´Agenzia di Arcidiacono e dell´Anas avrebbero convinto Martinat a
delegare alla Sitaf («società di cui Marcellino Gavio è da considerarsi il dominus»)
la funzione di stazione appaltante con la possibilità di assegnarsi i lavori
senza gara. In questo caso Martinat è accusato di abuso d´ufficio per aver
violato la legge nazionale 285, che istituisce l´Agenzia, e la legge regionale
44 che trasferisce alla Regione la competenza su alcune strade statali tra cui
quella di Avigliana.
Più semplice la vicenda della
variante Cossato-Vallemosso-Mottalciata nel Biellese. In questo caso la coppia
Martinat-Procopio avrebbe ottenuto dal direttore generale dell´Agenzia
regionale delle strade (Ares), Nicola Chiatante, alcuni utili consigli su come
aggiudicarsi la gara per la direzione lavori. Gara da 4 milioni di euro che
Vincenzo Procopio vinse puntualmente.
L´inchiesta potrebbe riservare
nuove sorprese. Nelle intercettazioni telefoniche della Dia si fa infatti
riferimento, sempre a riguardo delle gare d´appalto per la Torino-Lione, allo
società Rocksoil della famiglia Lunardi che avrebbe ottenuto dalla francese
Eiffage una consulenza per la progettazione della galleria da 54 chilometri. In
base all´accordo tra Roma e Parigi i costi della galleria verrebbero coperti
per i due terzi dal governo Berlusconi in cui Lunardi è ministro delle
Infrastrutture.