Salerno, sei arresti su denuncia di Vassallo
Tre dirigenti della Provincia e tre imprenditori avevano incassato fondi per una strada mai messa in cantiere.
Le anomalie erano state segnalate dal sindaco di Pollica assassinato lo scorso settembre
di Dario Del Porto
da La Stampa del 23/3/11
Salerno - La strada
era stata pagata quasi per intero. Però non esisteva. Se ne era accorto il
sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, che aveva segnalato alla Provincia la
singolare storia dell'arteria provinciale Casalvelino-Celso, nel Cilento.
L'ente, nel giugno
scorso, aveva istituito una commissione sul caso e oggi, su richiesta della
Procura di Salerno, sei persone sono agli arresti domiciliari per una vicenda,
ha evidenziato il procuratore Franco Roberti, esaminata anche nell'ambito delle
indagini sull'omicidio di Vassallo, assassinato ad Acciaroli il 5 settembre
scorso.
"Non sono emersi collegamenti fra questo appalto e la morte del
sindaco", ha chiarito il procuratore, che poi ha aggiunto: "Fatto
sta che fu proprio Angelo Vassallo a dimostrare grande senso della legalità nel
segnalare l'appalto alla Provincia". L'ente ha poi avviato i propri
accertamenti. Le indagini sono state condotte dalla nucleo di polizia
tributaria della Guardia di Finanza comandata dal colonnello Antonio Mancazzo.
Ai domiciliari (ma la Procura aveva chiesto il carcere) sono
andati tre funzionari provinciali e tre imprenditori. Si indaga per peculato e
falso. La Finanza ha eseguito anche venti perquisizioni. Alle imprese furono
liquidate somme per 615mila euro a fronte di opere di sbancamento, le uniche
realizzate, quantificate in non più di 150 mila euro.
Gli arrestati sono il dirigente della Rete unità della Provincia,
Angelo Cavaliere, il caposezione del servizio viabilità della Provincia,
Gennaro Rizzo, e il dirigente, direttore dei lavori, Franco Cuozzo. I tre
imprenditori, tutti della provincia di Salerno sono Eduardo Sale, procuratore
dell'Ati, ditta aggiudicataria dell'appalto, il legale rappresentante della
ditta subappaltatrice Paolo Riccelli e Mario Bamonte, legale rappresentate
della società che avrebbe emesso false fatturazioni.
Le indagini proseguono anche su altri appalti. "Contiamo
sulla collaborazione dei cittadini e degli amministratori onesti - ha detto
Roberti - che possono segnalare vicende come, in questo caso, aveva fatto
Vassallo".