Vercelli, in manette il presidente della Provincia

Avrebbe chiesto tangenti a un imprenditore per finanziare la corsa alla regione

 

di Meo Ponte da La Repubblica del 12/2/10 – pag. 18

 

Aveva promesso una campagna elettorale «fran­cescana», ora è accusato di aver chiesto tangenti ad un impren­ditore per finanziare la sua scala­ta alla Regione Piemonte. Ieri pomeriggio Renzo Masoero, 46 anni e da dieci presidente della Provincia di Vercelli oltre che sindaco di Livorno Ferraris, è stato arrestato dopo un lungo in­terrogatorio negli uffici della Procura della Repubblica. L'ac­cusa è quella di concussione. Se­condo indiscrezioni Masoero, esponente di spicco di Alleanza Nazionale e candidato alle pros­sime elezioni regionali in Piemonte per il Pdl a sostegno di Roberto Cota, capogruppo leghista alla Camera, avrebbe chiesto soldi un imprenditore per la campagna elettorale promet­tendogli l'assegnazione di ap­palti probabilmente per l’ampliamento di alcune discariche della zona. Il procuratore capo di Vercelli, Giorgio Vitari, lo stesso magistrato che nel 1983 coor­dinò l'inchiesta sulle tangenti al comune di Torino, si trincera dietro il segreto istruttorio di­cendo: «Nessun commento su quando sta accadendo». Per tut­ta la giornata di ieri però nel suo ufficio sono stati ascolti dirigen­ti del settore Bilancio e Lavori Pubblici della Provincia vercel­lese. Negli uffici della Provincia è stata sequestrata la delibera ri­guardante il programma dei la­vori pubblici del prossimo trien­nio che avrebbe dovuto essere approvata a giorni. L'ultimo ad essere interrogato in serata è sta­to l'assessore all'Ambiente, Fabrizio Finocchi, che spiega: «Sta­vo andando a cena con un amico quando sono stato chiamato da un maresciallo della Finanza che mi ha convocato in Procura. Lì ho trovato altre persone che mi hanno detto che nel pomeriggio il presidente Masoero era stato arrestato. Ho avuto con il procu­ratore Vitari un colloquio sere­no, avendo grande fiducia nella giustizia». L'inchiesta della se­zione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza sarebbe nata dalla denuncia dell'imprendito­re a cui Masoero avrebbe chiesto i soldi. Tutto però è avvolto nel massimo riserbo. Juri Toniazzo, segretario particolare di Masoe­ro che si è presentato in Procura per avere notizie, si è sentito ri­spondere: «Vada pure a casa, ab­biamo molte persone da interrogare».

 

Masoero, difeso dall'avvocato Andrea Corsaro, sindaco leghi­sta di Vercelli, dopo l'arresto avrebbe ottenuto gli arresti domiciliari. La moglie però ancora in serata spiegava: «Mio marito arrestato? E' certamente un erro­re, è in giro per la sua campagna elettorale. E' venuto a casa per cenare e poi è uscito nuovamen­te per i suoi impegni politici».