Bufera
sull'Agenzia Torino 2006: 9 indagati per turbativa d'asta
Il direttore: "Abbiamo agito con la massima
trasparenza"
Al centro
dell'inchiesta l'ente pubblico incaricato di costruire le infrastrutture per le Olimpiadi
da Repubblica del 18/11/04
TORINO - Un'inchiesta sugli appalti per le opere connesse ai Giochi Olimpici ha portato ad indagini mirate su nove persone e perquisizioni nelle sedi dell'Agenzia Torino 2006 (l'ente pubblico che si occupa della costruzione di tutte le infrastrutture), dell'Anas e di varie imprese costruttrici. Sono due le ipotesi d'accusa formulate dai pm Cesare Parodi e Paolo Toso: turbativa d' asta e abuso in atti d' ufficio.
Al
centro dell'indagine c' è la variante di Avigliana, in Valle di Susa, ma anche
la costruzione della quarta corsia dell'autostrada Torino-Bardonecchia e
un'opera accessoria della linea ferroviaria Torino-Lione ad alta velocità.
Inoltre le indagini potrebbero avere sviluppi molto più vasti, visto che già ad
ottobre c'era stata una prima raffica di perquisizioni: le Fiamme Gialle
avevano acquisito in vari enti pubblici le pratiche relative a quasi tutti i
lavori infrastrutturali da svolgere in Piemonte (dal Sempione alla provincia di
Cuneo). In quella occasione, c'erano stati una quindicina di indagati in tutto.
Tra
le nove persone sulle quali i pm hanno ordinato indagini oggi ci sono il
direttore centrale autostrade e trafori dell'Anas, Mauro Coletta, e il
direttore generale dell'Agenzia Torino 2006, Mimmo Arcidiacono. Gli altri sono
il vice direttore tecnico dell'Agenzia Torino 2006, Elio Perotto, responsabile
delle infrastrutture stradali, il presidente della Sitaf, Giuseppe Cerutti, ed
i rappresentanti delle ditte Co. Ge. Fa e Sti di Torino e Grassetto Lavori di
Tortona, rispettivamente Massimo Fantini, Vincenzo Procopio e Gianni Luciani
(quest' ultimo è anche l'amministratore delegato della società che gestisce
l'autostrada del Frejus). Indagati anche il re delle autostrade, l'alessandrino
Marcellino Gavio, e il suo braccio destro Bruno Binasco.
Durante
le perquisizioni fatte dai militari del Comando provinciale della Guardia di
Finanza di Torino è stato sequestrato vario materiale, che nei prossimi giorni
sarà esaminato dalle Fiamme Gialle e dai pm Toso e Parodi. I militari hanno
chiesto documentazione anche alla ditta Gesit di Roma, alla Scarl 2006 e alla
Ltf (Lyon-Turin ferroviarie) di Torino.
"Abbiamo
fatto della trasparenza la bandiera del nostro lavoro e siamo a disposizione
per qualunque accertamento - ha commentato Mimmo Arcidiacono - tutti i
provvedimenti disposti dalla magistratura non hanno alcun riflesso
sull'operatività dell'Agenzia e sulla realizzazione delle opere, che prosegue
regolarmente in tutti i cantieri" . "La situazione non mi fa
piacere, ma sono sereno e tranquillo - ha detto Elio Perotto - i bandi
di gara sono sempre stati aperti e le commissioni aggiudicatrici, di cui per
altro né io né Arcidiacono facevamo parte, erano formate da professionisti di
altissimo livello".