Tav, ecco il tracciato finale. Sei cantieri fra Valsusa e Settimo
Le due gallerie costeranno 96 milioni a chilometro, compreso il nodo di Orbassano
di Maurizio Tropeano da La Stampa del 14/3/11
– pag. 61 Ediz. Torino
Torino
Sei cantieri
disseminati lungo i 45,7 chilometri della tratta nazionale della Torino-Lione.
Un costo complessivo chiavi in mano (due gallerie sotterranee, il loro
armamento e la riqualificazione del nodo di Orbassano) di 96 milioni a
chilometro. Quasi 8 milioni di metri cubi di smarino (il materiale di scavo)
prodotti. Ecco i numeri di un progetto preliminare pronto dal giugno dell’anno
scorso (tanto da essere inserito nelle aree vincolate dal piano territoriale di
coordinamento della Provincia) e che solo in questi giorni sarà pubblicato da
Rfi (Rete ferroviaria Italiana), del gruppo Fs. Commenta Mario Virano,
presidente dell’Osservatorio: «È un passo importante e sono contento ma sono
dispiaciuto perché si sono persi otto mesi di tempo per ragioni burocratiche.
Ho fatto tutto quello in mio potere per arrivare a questo risultato».
Virano, infatti, ha esercitato un pressing serrato nei confronti
dell’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, che per pubblicare
il progetto preliminare attendeva il via libera da parte del governo dopo il
tavolo politico con gli enti locali. Virano ha fatto da sponda alla
mobilitazione degli industriali piemontesi, della Regione, del sottosegretario
alle Infrastrutture, Mino Giachino. E poi è intervenuto il ministro Altero
Matteoli. La pubblicazione dei documenti dà il via libera all’iter che
attraverso l’invio della documentazione ai sindaci dei Comuni interessati, la
convocazione delle conferenze dei servizi (che potrebbero essere convocate
entro l’estate) e l’avvio delle procedure d’impatto ambientale porterà al
progetto definitivo e poi alla deliberazione da parte del Cipe.
Il tracciato
È il risultato dei
lavori dell’Osservatorio tecnico della Torino-Lione e prevede sostanzialmente
un percorso in doppia galleria (larghe otto metri e con un bypass di sicurezza
ogni 300 metri) con profondità variabili tra i dieci e i 40 metri. L’unico
tratto all’aperto è quello all’interno dello scalo di Orbassano mentre nella
piana che porta verso Rivalta correrà all’interno di colline artificiali con un
modello di lavoro che ricorda quello del passante di Milano. Sul resto della
tratta verrà usata una fresa sul modello dei lavori per il metrò di Torino.
I sei cantieri
Il primo dovrebbe
essere installato tra i Comuni di Chiusa San Michele e Sant’Ambrogio e dovrebbe
essere esteso per 110 mila metri quadrati, praticamente 15 campi di calcio. È
un cantiere separato da quello che dovrebbe essere installato per la
realizzazione della tratta internazionale che comprende anche un impianto per
la produzione dei conci. Il secondo cantiere (quasi 20 campi di calcio) sorgerà
a lato dell’area industriale che corre lungo la strada provinciale 143 verso
Sant’Antonio di Ranverso al posto in una zona ad oggi occupata da uno
sfascia-carrozze. Dentro lo scalo di Orbassano ci sarà un terzo cantiere di 88
mila metri quadrati. Nell’area ferroviaria del bivio Pronda all’altezza di
corso Marche ci sarà una quarta area di lavoro di 140 mila metri quadrati. Mini
cantiere a Druento (poco più di un campo e mezzo di calcio) mentre nell’area
industriale di Settimo all’altezza della tangenziale ci sarà l’ultimo cantiere
di 120 mila metri quadrati.
Il materiale di scavo
La durata prevista dei
cantieri è di sette anni e alla fine dei lavori le aree di cantiere saranno
riqualificate. Dalle gallerie dovrebbero essere estratta una quantità di
smarino equivalente a tre piramidi di Cheope, circa 7,7 milioni di tonnellate
di metri cubi. Più della metà sarà riutilizzato durante i lavori di costruzione
della linea ferroviaria mentre circa il venti per cento sarà valorizzato sul
mercato. Il resto sarà trasportato sui treni nei siti di Torrazza e Montanaro.