SAUZE D'OULX, AMIANTO NEL CANTIERE
I valori delle fibre hanno superato di 15
volte i limiti di legge:
la Procura apre un'indagine sui lavori per la pista
di free-style
di
Massimiliano Borgia Luna
Nuova n. 53 del 13 luglio 2004
Da
alcune settimane era nell'aria e ora, puntuale, esplode di nuovo a Sauze d'Oulx
la grana dell'amianto. La Procura di Torino ha aperto un'inchiesta sulla presenza
delle fibre di asbesto della varietà tremolite nel cantiere di Sauze d'Oulx
dove si costruisce l'impianto di free-style per le Olimpiadi invernali di
Torino 2006. Secondo le analisi dell'Arpa, tra i mesi di giugno e luglio sono
stati notevolmente superati i livelli di amianto presenti nell'aria. La legge
prevede un limite di 2 fibre/litro, ma in alcuni giorni sono state toccate
anche le 33 fibre/litro.
Il fascicolo è stato aperto dal
procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, che da tempo ha avviato un'inchiesta
sulla presenza di amianto in valle di Susa. In alcuni filoni d'indagine ci sono
già indagati, ma quello appena aperto su Sauze d'Oulx, al momento, è ancora
contro ignoti. I risultati delle analisi dell'Arpa sono stati inviati oltre che
a Guariniello anche all'Asl, che ha chiesto al sindaco del Comune valsusino di
adottare le necessarie misure per salvaguardare la salute degli abitanti della
zona e dei lavoratori del cantiere. In particolare l'autorità sanitaria ha
invitato il primo cittadino a tenere costantemente bagnate le strade del Comune
ed i cumuli di macerie e le attrezzature presenti nel cantiere, ma anche a
chiedere la sospensione dei lavori in caso i livelli di amianto presenti
nell'aria non accennino a diminuire.
Secondo alcune fonti della Procura
l'inchiesta sarebbe stata avviata dopo le numerose segnalazioni fatte dagli
abitanti della zona in cui è presente il cantiere olimpico. Ma nella stessa
area sono presenti anche altri cantieri. Primo tra tutti c'è proprio il
cantiere di bonifica dell'amianto già scoperto nel 2001 che ha causato lo
spostamento dell'impianto di bob, slittino e skeleton a Cesana-Pariol. Sotto
accusa da parte degli abitanti è la frequenza (pare scarsa) con cui in una
delle zone più ventose e secche delle Alpi viene bagnata la polvere di
cantiere. L'area del free-style è comunque al termine dei lavori e in due anni
di monitoraggio non è mai stato reso pubblico alcun dato preoccupante per la
salute. Nel corso del 2002, sempre su sollecitazione di Guariniello, l'Arpa ha
condotto uno studio epidemiologico in seguito alla segnalazione di amianto a
Jouvenceaux e di due casi di morti per mesotelioma, il tumore dell'amianto, che
tra l'altro aveva colpito l'ex sindaco Augusto Faure.
Dopo la ricerca si è scoperto che
le morti per mesotelioma in alta valle sono state negli ultimi anni ben 12,
con Balangero una delle medie più alte del Piemonte.