Tav, tunnel Orsiera e
stazione di Susa nel dossier UE
Invariato
il tracciato: niente finestra a Mattie, progetti chiusi nel 2011, lavori al via
l’anno dopo.
di Massimiliano Borgia da
Luna NUova del 12/12/08 – pag. 2
Come previsto, il
contenuto del dossier, che è un aggiornamento di quello già presentato nel
luglio 2007, non aggiunge nulla a quanto già si sapeva sulle ipotesi di tracciato.
La riga sulla carta della valle di Susa è ancora sempre quella uscita dopo i
"capisaldi" emersi dopo l'accordo di Pra Catinat. il tunnel di base
non è più di 53 km ma è di 57,1. Non sbuca più alle Gorge di Susa ma alla base
della parete rocciosa tra Susa e Mompantero.
La stazione di
attestamento e servizio, prima dell'imbocco del tunnel, non è più all'imbocco
della galleria Orsiera bensì nella spianata tra Dora e A32, dopo MotorOasi. E
dove ci sarà l'attraversamento della linea storica è prevista la stazione
internazionale di Susa, anche come stazione di interscambio. La zona dell'ex
autoporto sarà usata come area di manutenzione delle due stazioni.
Spariscono la finestra
di Mattie e la discenderia, escludendo così questo comune dall'impatto diretto
dell'opera. La connessione con la linea storica avviene a Villarfocchiardo,
dove in trincea si aggancia alla Torino-Modane al confine con Sant'Antonino. Da
qui, il tracciato prosegue con soluzione tecnica ancora sconosciuta, in trincea
e in scatolato sotterraneo, fino al confine tra Vaie e Chiusa S.Michele dove
inizia la tratta nazionale italiana che non ha ancora una vera ipotesi di
tracciato.
Il difficile Nodo di
Torino è proposto ancora in modo approssimativo citando il progetto di corso
Marche e una connessione con la linea storica che non si sa ancora se dovrà
avvenire al Bivio Pronda o dopo lo scalo di Orbassano, che viene confermato
come piattaforma logistica dell'area torinese. In questo modo non è ancora
chiaro se la Torino-Lione fino a Chiusa correrà sotto la linea storica oppure
se in parte seguirà il vecchio tracciato e in parte bucherà la collina
morenica. Del resto non c'è ancora la proposta progettuale di Rfi e non ci sono
le indicazioni dell'Osservatorio.
Nel dossier si fa un
lungo accenno all'accordo di Pra Catinat. La polemica su come è stata
"venduta" la trattativa in corso con le amministrazioni della valle
e della Gronda ha tenuto banco negli ultimi mesi, ma nel dossier si cita il
documento di Pra Catinat come "accordo", che è appunto parola
utilizzata nel titolo di quel documento. Si parla della decisione di
"progettare la progettazione" ma «nel rispetto del calendario europeo»,
sempre citando una frase di Pra Catinat.
Sul Fare, si afferma
che da Pra Catinat sono emerse due posizioni «in merito al fasaggio di realizzazione
dell'opera». Il dossier cita anche le decisioni prese dal tavolo istituzionale
di Palazzo Chigi del 29 luglio. E qui viene ricordato che quelle decisioni sono
state prese solo da governo, Regione, Provincia e Comune di Torino (i
rappresentanti dei comuni non avevano firmato) affidando l'incarico a Ltf di
aggiornare il dossier sulla base «dei riferimenti contenuti nell'accordo di Pra
Catinat». Così come si ricorda che il 29 luglio è stato deciso che la fase di
progettazione «dovrà evolvere in tempi coerenti con gli impegni assunti in
sede europea». Quando dovrebbe terminare la progettazione? Nel 2011. Mentre
l'inizio dei lavori rimane fissato ad aprile 2012.