Confusione totale sui numeri: il dossier non dice quanto costerà il Tav.

Ma il problema dei soldi potrebbe anche minare l’accordo con la Ue

 

di Massimiliano Borgia da Luna NUova del 12/12/08 – pag. 3

 

Anche dopo questa divulgazione del dossier, la tratta internazionale del Tav costa ancora quasi 14 miliardi di euro? Il vero paradosso del dossier presentato aggiornato a Bruxelles è che non c'è scritto quanto costa davvero il Tav. Anzi, si aumenta la confusione sui costi.

 

Se negli ultimi mesi c'è stata una polemica scatenata da Rfi sull'aumento dei costi del progetto "destra Dora" rispetto ai vecchio progetto "sinistra Dora", nella presentazione del dossier ai sindaci si è cercato di calmare le acque trasmettendo il messaggio che i costi della nuova ipotesi di tracciato sono addirittura diminuiti. Invece, mancando ancora un tracciato e un progetto in destra Dora, continua a non essere paragonabile questo costo con quello del tracciato presentato nel 2003 da Ltf e da Rfi.

 

La diminuzione dei costi riguarda, semmai, il raffronto con la prece­dente previsione per la "variante mista" (cioè del tracciato destra Dora) presentata dal governo Prodi alla Commissione europea, e solo per quelle opere previste nel perio­do 2007-2013. In questo caso, visto che viene di­mezzata la galleria Orsiera (ora 11,4 km) e non c'è più la discenderia di Mattie, si parla di un costo di 2 miliardi 91 milioni 200mila euro, che sono meno dei 2 miliardi 406 milioni 600mila euro indicati un anno fa.

 

Se si legge a cosa dovrebbero servire questi soldi, si scopre che 466 milioni sono per gli "studi" e un miliardo 625 milioni 200mila euro sono per i "lavori". Nella voce "lavori", che dovrebbero ini­ziare nel 2012, sono indicate le spese per le acquisizioni dì terreni e preparazioni dei cantieri fino al 2011 (poco più di 28 milioni) e poi le spese per i lavori veri e propri. Nella voce "studi", sono invece indicati i costi di completamento delle discenderie francesi, il costo dei cunicolo esplorativo della Maddalena (119,3 milioni), i costì delle indagini ambien­tali (1,7 milioni), il costo dei sondaggi (24,6 milioni) e altre attività. Di tutti questi 2 miliardi 91 milioni 200mila euro, un miliardo e 419 milioni 500mila euro li dovrebbero mettere Francia e Ita­lia, e 671 milioni 800mila li ha appunto concessi l'Unione europea.

 

Come si vede la "nuova" previsione di spesa non contraddice quella che nella prima versione del dossier era presentata come la cifra complessiva dei costi stimati, aggiornati, dell'intera tratta internazionale: e cioè ben 13 miliardi 958mila euro. Soldi che i due stati sperano di recuperare in parte con­tinuando a ricevere soldi europei anche in occasione dei prossimi finanziamenti per le reti Ten (fino al 50 percento delle tratte transfrontaliere) previsti per i periodi 2014-2020 e 2021 -2027.

 

Una cifra che comunque non viene mai citata, forse perché ci si rende conto dell' impatto che 14 miliardi hanno sull'opinione pubblica in tempi di "non si arriva a fine mese". E nonostante tutto è comunque ancora dei tutto campata in aria. Perché non si basa ancora sii un progetto vero e proprio. L'Osservatorio, infatti, non ha nemmeno dato il suo via libera alle specifiche progettuali da indicare nel capitolato d'appalto per la progettazione. Poi, ci dovrà essere l'incarico di Ltf (e Rfi per la parte ita­liana) per la progettazione preliminare. Infine, alla Conferenza di servizi dovrà andare il progetto definitivo. Solo allora si potranno scrivere cifre reali alla voce dei costi.

 

Ma anche questa sarà veramente la cifra complessiva? Cioè, quanto costa il Tav? Saranno inclusi, per esempio, i costi del progetto di sviluppo per la valle di Susa e le cintura che il governo ha deciso che debba fare parte del co­sto dell'opera (800 milioni)? Saranno inclusi i costi per la funzionalità del Nodo di Torino anche per il traffico passeggeri per adeguarlo a Gronda e passante ferroviario? Saranno inclusi i costi della totale ristrutturazione dello scalo di Orbassano per adeguarlo al nuovo ruolo di porta della Torino-Lione sul Corridoio 5?

 

Sulla bagarre dei costi si è già scate­nata la polemica sui dati di Fs (che in più di una occasione ha mostrato di essere ancora attaccata al suo progetto sinistra Dora) che affermava l'aumento dei co­sti. Di questa supposta lievitazione dei costi si è anche interessata la Corte dei Conti. E l'argomento "costi" potrebbe minare l'accordo politico con la Commissione europea che ha sostenuto il finanziamento europeo.