L´impennata del ferroutage "Ma è un servizio dimezzato"
Un quarto di Tir in più trasportati ieri via ferrovia: però le gallerie strette limitano l´uso In funzione da un anno e mezzo, ha deluso le attese. Ogni giorno 4 corse tra Orbassano e Aiton. Rebus oraridi Paolo Griseri da Repubblica del 7/6/2005 – Cronaca di Torino pag. III
Ieri mattina sono aumentati di un quarto. E nei prossimi giorni potrebbero salire ancora. L´incidente del Frejus ha fatto lievitare il numero dei camionisti che si rivolgono al «ferroutage», il sistema di trasporto dei camion su treno. Inaugurato nel novembre 2003 e fino ad oggi considerato poco più di un contentino accordato per calmare le proteste degli ambientalisti, il sistema potrebbe adesso conoscere un nuovo successo. Non è certo una soluzione alternativa al trasporto tradizionale: dal novembre 2003 al novembre 2004 i Tir che hanno attraversato le Alpi su treno sono stati 5.000. Che è come dire che in quell´anno sono saliti sul treno i camion che attraversano il Frejus in un giorno di particolare traffico. Tra il 2004 e il 2005 le cose sono andate un po´ meglio: oggi la media annua dovrebbe essere sui 12.000 passaggi. Ma è sempre una goccia nel mare.
«Il problema vero - dice Giovanni Curcu, responsabile del terminal di Orbassano - è nelle dimensioni della vecchia galleria ferroviaria tra Italia e Francia». Oggi infatti sul tratto Orbassano- Aiton (l´interporto francese vicino a Saint Jean de Maurienne) possono essere caricati solo i camion che non superano i 3,70 metri di altezza. Il che significa escludere il 90 per cento dei Tir. In pratica il servizio di navetta serve solo per i camion-cisterna che, avendo una forma arrotondata, riescono ad infilarsi nella galleria. E già oggi un quarto dei camion-cisterna utilizza uno dei quattro treni in partenza da Orbassano. «Il sistema diventerà davvero alternativo al trasporto tradizionale attraverso l´autostrada - prevede Curcu - solo quando saranno terminati i lavori di allargamento della galleria, a fine 2006». Secondo i calcoli del ministero dei trasporti francese, a pieno regime il numero dei Tir che potrebbero essere trasportati sarà di 350 mila l´anno, trenta volte superiore all´attuale.
Si tratta però di un calcolo teorico. All´inizio della sperimentazione, nel novembre del 2003, il successo sembrava assicurato. Ma al piazzale di Orbassano il numero dei Tir è sceso drasticamente quando, chiusa la fase promozionale, si è passati a quella a pagamento. Il numero relativamente basso di corse giornaliere e la brevità del percorso rende infatti difficile competere in termini di costi e di tempo con il tradizionale trasporto in autostrada. «Il sistema - spiega François Michel Uhl, direttore del gruppo francese Lohr che realizza i vagoni per trasferire i Tir - è calibrato su percorsi medi. Riteniamo che diventi davvero competitivo per distanze comprese tra i 500 e i 1.000 chilometri».
La distanza tra Orbassano e Aiton è invece di 175 chilometri. I camionisti che non riescono a salire sul primo treno della giornata, che parte alle 5,19, devono attendere il successivo alle 10,30 perdendo oltre 5 ore di tempo. Non è strano che molti, a quel punto, rinuncino e imbocchino la A32 per Bardonecchia. Oggi, con la chiusura della galleria dopo l´incendio, per alcuni percorsi tra Italia e Francia anche un ritardo di 5 ore potrebbe essere sopportabile e preferibile a un lungo viaggio verso la frontiera di Ventimiglia.
Tenuto conto di tutti questi limiti, l´aumento registrato ieri è dunque da considerare un successo: «In una mattina - racconta Curcu - siamo passati da 80 a 100 Tir. Purtroppo abbiamo dovuto rifiutare l´imbarco ad alcuni mezzi che eccedevano la dimensione massima consentita». Se i lavori di ammodernamento della vecchia ferrovia e l´allargamento del tunnel faranno aumentare il numero di camionisti che sceglie il ferroutage, anche lo scalo di Orbassano avrà qualche certezza in più sul suo futuro. E sarà difficile trasferire tutto a Settimo, dove le Ferrovie vogliono realizzare un nuovo scalo merci per servire l´alta velocità.