Frejus a rilento, il ferroutage si allontana
I lavori nel tunnel sono in ritardo, prosegue la fase sperimentale
di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del
19/9/08 – pag.3
I lavori dei francesi nel tunnel ferroviario del Frejus sono in ritardo. La piena funzionalità del tunnel dove da cinque anni prima Rfi poi Rff stanno abbassando il piano delle rotaie per fare passare l'autostrada viaggiante, era prevista per l'estate 2009. Ora se ne riparla per settembre 2010. Fino ad allora non potrà entrare in servizio definitivo il ferroutage, o autostrada ferroviaria alpina o autostrada viaggiante, le tre definizioni del sistema di trasporto dei camion su treno. Continua così la fase sperimentale che recentemente è stata rifinanziata dall'Unione europea. Nel frattempo i due governi dovranno mettersi d'accordo per la definizione del capitolato d'appalto per la gestione definitiva una volta che il sistema entrerà in piena efficienza. Ma per stabilire le regole della gara internazionale Francia e Italia dovranno ancora chiarirsi le idee su quale sistema sarà adottato in via definitiva e quali saranno i terminali del servizio.
Come è noto oggi il
trasporto dei tir sui treni, per evitare il transito dalle Alpi, utilizza i
carri ribassati, rossi, della ditta Lohr. I tir salgono sul treno a Orbassano e
scendono ad Aiton al fondo della valle della Maurienne dopo più o meno 175 km.
Da sempre gli autotrasportatori sostengono che il servizio, che permette di
risparmiare sul costo dell'autista (riposa sul treno), sul gasolio e sul
passaggio autostradale del Frejus, è troppo corto: sarebbe più conveniente se
si svolgesse su una tratta più lunga. Alla riunione del gruppo bilaterale
sull'Afa, lunedì e martedì a Parigi, i francesi hanno annunciato che
finalmente stanno studiando un nuovo terminale a Lione, in grado poi di
collegarsi con la rete di ferroutage a lunga percorrenza che piano piano si sta
realizzando in Francia. Ma il nuovo terminal lionese sta incontrando difficoltà
di progettazione e non è ancora stata scelta la localizzazione. Intanto anche
all'Italia è stato chiesto di spostare più in là il suo terminale: si parla di
Novara. Ma fino a quando non sarà realizzata la Gronda merci è impensabile il
passaggio del ferroutage dentro il passante ferroviario di Torino.
La gara dovrà anche
scegliere il sistema migliore da adottare, che non è detto sia quello attuale
con i carri ribassati. E' infatti possibile il trasporto dei soli semirimorchi
ma con un'efficiente disponibilità di motrici ai terminali che si facciano
carico del trasporto fino a destinazione. Nel caso fosse scelto il Modalhor ci
sarebbe da risagomare i marciapiedi di tutte le stazioni da Torino verso
Novara, altrimenti non passerebbe. Altro tema è quello dell'efficienza dei
terminali. Oggi sono in servizio quattro coppie di treni al giorno. Ma il
servizio definitivo prevede 10-13 coppie di treni. In questo caso i terminali
andrebbero raddoppiati per incrementare la capacità di movimentazione dei
tir.
E poi c'è il problema
del costo del servizio. Gli spedizionieri ritengono troppo costoso usare per
questo servizio la linea Torino-Lione, perché per superare il Frejus (1300
metri di quota) servono tre locomotive tra spinta e trazione. Dal Sempione si
passa con meno forza di trazione. Il costo della trazione potrebbe essere
abbattuto come già suggerito nelle riunioni dell'Osservatorio sulla
Torino-Lione, cioè con la creazione di una società ad hoc che metta a
disposizione solo i locomotori e il personale per la trazione e la spinta. Sui
risparmi che porta questa soluzione si devono ancora fare parecchi
approfondimenti ma la stessa società, in cambio di prezzi concorrenziali,
potrebbe vedersi affidati altri servizi.
In ogni caso, tutto il
pacchetto di misure per potenziare l'autostrada ferroviaria dovrebbe entrare
nelle misure per l'incremento del trasporto merci su ferrovia promesse anche
da questo governo. Il ministro Matteoli, in particolare, ha promesso che le
risorse saranno contenute nella prossima Finanziaria.