Torino.
Una intesa da 300
milioni di euro - 200 del Governo e 100 della Regione Piemonte - che devono
essere reperiti entro l’anno - è stato firmato questa mattina a Palazzo Chigi
presenti il premier Berlusconi, i ministri Matteoli e Prestigiacomo e il
presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso. Il presidente della Regione
ha chiarito che l’accordo sottoscritto è una rivisitazione di accordi
precedenti, con inserite alcune opere di più immediata realizzazione. Esso è il
primo atto aggiuntivo all’intesa generale quadro Governo-Regione «Reti e
infrastrutture»: un lungo elenco di opere strategiche per il Piemonte che
costituisce un piano di lavoro per i prossimi anni.
Alla firma c’era anche il ministro per gli affari Regionali
Raffaele Fitto. L’intesa contiene, tra gli interventi prioritari di prima fase,
7 interventi: interconnessione della ferrovia Torino-Ceres con il passante
ferroviario a Rebaudengo, attivazione delle fermate Zappata e Dora sul
passante, collegamento delle due stazioni Dora-GTT e Dora-FS, interventi per la
FM5 a Orbassano e rifunzionalizzazione dello scalo, attrezzaggio dei terminali
del centro intermodale di Orbassano e acquisto di nuovo materiale rotabile.
L’intesa contiene poi la conferma degli interventi già approvati per il
Piemonte e contenuti nel piano Anas, quelli per il potenziamento delle reti
ferroviarie di RFI e alcune novità, il progetto di movimentazione automatica
tra porto e retroporto, il cosiddetto Bruco, tra Genova e alessandrino.
L’accordo costituisce poi un passo avanti verso la realizzazione della seconda
linea della metropolitana di Torino: «c’è l’accordo - ha detto - ma i
finanziamenti devono man mano essere messi per la seconda linea metro e il
completamento della prima. Il pacchetto dei 16 mld per le infrastrutture è la
base di tutti questi accordi: da lì verranno tratte le risorse per i primi anni
di operatività dell’accordo».
Nel documento anche le opere in capo a CAP, la società concedente
mista Anas-Regione Piemonte: tangenziale est, Corso Marche, raccordo
autostradale Strevi-Predosa, e i due tratti della Pedemontana piemontese,
Biella-Santhià e Biella-A26 Rolino di Masserano-Ghemme. Le opere - ha
sottolineato il presidente del Piemonte Mercedes Bresso - avranno ripercussioni
sul sistema dei porti: il Terzo valico e il collegamento tra Voltri e il sud
del Piemonte, attraverso il cosiddetto bruco, «possono fare del Porto di
Genova il porto più importante dell’alto Mediterraneo. C’è poi la partita del
nodo di Torino che dà una risposta alle esigenze della comunità della Val di
Susa e di tutta l’area metropolitana di Torino».