Informazioni sulla linea TAV Torino-Lione
Comitato NO-TAV Torino - A cura dei Lavoratori
per un Futuro Sostenibile
Storia locale del progetto
e del movimento di opposizione
Una nuova
ferrovia, ad Alta velocità:
- A chi giova?
- Chi la vuole?
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Ecco come e` nata l’idea della ferrovia
ad Alta Velocità:
- Negli anni 80 la Fondazione Agnelli
promuove studi e convegni sul futuro di Torino
"Il modello per il nuovo millennio (Tecnocity) e` una citta` fatta
di tecnologie avanzate, servizi, cultura, turismo e commercio"
- a settembre 1989, in uno dei convegni, viene
presentata la proposta di una linea TGV Lione-Torino
La promozione a livello mediatico dell’idea
di una nuova ferrovia verso la Francia, sotto il Moncenisio, inizio` quel giorno
…
... e continua tuttora, attraverso i maggiori canali di
comunicazione (La Stampa, Repubblica, TG3 Piemonte) anche se nel tempo si “aggiornano”
le motivazioni: passeggeri (TAV), merci (TAC) ……
Nel tempo i sostenitori si organizzano.....
- Gli imprenditori e l’ente Regione
sono da subito favorevoli: nasce (febbraio '90)
il Comitato Promotore per l’Alta Velocita`Torino-Lione
(presid.: U. Agnelli , poi S. Pininfarina accanto al Presidente della
Regione)
- Per avviare la fase progettuale si
fondano società ed organismi appositi: nel '91
vengono coinvolte le Ferrovie Italiane (in TAV s.p.a.);
nel '94 e` costituita la società
Alpetunnel (per studi di fattibilita` del tunnel di base,
col sostegno della UE); nel '96
si forma la CIG (Commissione Intergovernativa italo-francese)
per dirimere i problemi della tratta internazionale (dal 2001 ne e` presidente
S. Pininfarina).
- Nel corso degli anni i Rotary Club
ed i Lyons Club organizzano ripetutamente dei convegni a
favore della realizzazione dell’opera.
- Il fronte dei sostenitori si amplia con la
costituzione del Comitato Transpadana, che vuole una ferrovia
ad alta velocità Lione-Torino-Milano-Venezia-Trieste-Lubiana.
Ne fanno parte: 3 banche, 6 federazioni imprenditoriali, 5 camere di commercio,
2 provincie, 6 comuni: tra gli aderenti vi sono il COMUNE e la
PROVINCIA di TORINO
- Nel 2000
l’associazione Torino Internazionale
vara il Piano Strategico decennale per la promozione della citta`:
il TAV e` presentato come uno dei cardini principali.
Torino Internazionale
- E` il prodotto finale del processo avviato
dai convegni della Fondazione Agnelli
- “La Torino del futuro
non potra` essere solo FIAT”: sulla base di questo
slogan nel maggio '98 il sindaco
Castellani dà vita al Forum per lo sviluppo,
che raccoglie il testimone dell’elaborazione di Tecnocity
Il Forum in
pratica riunisce, in un clima di sorprendente concertazione,
tutte le istituzioni economiche e sociali della città.
In meno di 2 anni partorisce il
Piano strategico 2000-2010 per la
promozione di Torino
Grandi opere (TAV …), grandi eventi (olimpiadi
2006), turismo culturale, alta tecnologia …. |
- Fatto il Piano, se ne demanda l’attuazione
ad una Associazione appositamente costituita,
Torino
Internazionale
oltre 100 soci e bilancio 2001 di
1 Miliardo di Lire |
- 30 aziende: le Banche,
la Fiat, la Telecom, l’Alenia ...
- 22 comuni: (Torino
e cintura) + la Provincia Torino
- 19 categorie: Sindacati,
Imprenditori, Commercianti, (spazio spazio) Artigiani, Coltivatori,
Cooperative …
- Università, Enti culturali
e religiosi, Agenzie promozionali
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Insomma un organismo extra-istituzionale
che per 10 anni detta il programma di governo a 23 Enti Locali, di cui gli elettori
possono variare solo il colore politico:
Ha reale legittimità
democratica questo sistema?
La (in)consistenza delle motivazioni
ufficiali
sostenute dai promotori del TAV e dai media che li supportano
Inizialmente la tesi, in fondo, e` una sola:
“un territorio
dotato di grandi infrastrutture per i trasporti... attirerà investimenti”
Dal 1989 ad oggi le forze favorevoli non hanno
sostanzialmente fornito spiegazioni molto più articolate di questa per
dimostrare l’utilita` dell’opera
Anche i media rimangono di solito a livello di slogan, con una
netta preferenza per la versione vagamente minacciosa:
“Senza l’Alta Velocita` Torino, il
Piemonte sarebbero fuori dall’Europa: l’isolamento strangolerebbe
la loro economia”
Poi, dal 1999, ne spunta un’altra
(che, nelle intenzioni dei fautori, mira forse
a disorientare l’opposizione):
“l’Alta
Capacità ferroviaria èla condizione per spostare il traffico merci
su rotaia e liberare le strade dai TIR, abbattendo l’inquinamento atmosferico”
In realta` gli studi sui flussi hanno dimostrato
che, nonostante le proporzioni faraoniche, l’opera indurrebbe un trasferimento
su rotaia pari solo all’1% del traffico
merci.
Anche perche` una ferrovia pensata per grandi distanze mal si adatta alle caratteristiche
dell’orografia italiana ed alla distribuzione di fatto delle attivita`
economiche sul territorio
L’opposizione al TAV
Torino-Lione
Inizialmente si mobilita sulle potenziali ricadute
socio-ambientali dell’opera:
“La ferrovia ad Alta Velocita` sarebbe
il colpo di grazia per la vivibilita` in Valsusa”
- Ad inizio '92
nasce l’associazione HABITAT, primo anello organizzativo
dei cittadini: per anni svolge analisi tecniche ed ambientali producendo
documenti preziosi, promuove azioni legali scoprendo tra i promotori incompatibilita`
di ruolo fra controllore e controllato
- Nel '93-'94
i 25 Consigli comunali della Bassa Valsusa
approvano delibere contrarie alla nuova ferrovia; la Comunità
Montana si contrappone alla Regione. Le forze politiche si schierano:
contrari al TAV sono PRC e Verdi (all’inizio anche la Lega, poi viene
“normalizzata”)
- I giornali locali Luna Nuova, La Valsusa, Dialogo in
Valle danno spazio alle ragioni del no
Dal '98
l’analisi si estende agli aspetti economici di costruzione ed esercizio
dell’opera:
- mentre nascono i Comitati popolari e spontanei
“NO-TAV” in Valsusa e nei comuni della cintura Torinese:
Bussoleno, Pianezza, Almese, Savonera, Venaria, Valdellatorre...
- nel 2000 la
Comunita` Montana commissiona alla Societa` di Ingegneria dei Trasporti Polinomia
uno studio sui flussi di traffico e sulla validita` dei progetti di Alpetunnel:
Ne emergerà la sostanziale
diseconomia dell’infrastruttura
Fautori
del TAV
- CIG
(Commissione Inter-Governativa italo-francese;
presidente: Sergio Pininfarina)
- Società ALPETUNNEL
(nata a Novembre 94; si occupa del tunnel base)
- Ferrovie: FS
italiane e SNCF francesi anche tramite società di appoggio. Ad
esempio, per le FS italiane TAV spa
e RFI (Rete Ferroviaria Italiana)
- Comitato TRANSPADANA
3 banche, 6 federazioni imprenditoriali, 5 Camere
di Commercio, 2 Province (Torino
e Trieste) , 6 Comuni (Genova, Torino,
Milano, Brescia, Verona, Trieste)
- Regione Piemonte
- Unione Industriale di Torino
- Aziende: FIAT , ENI, Pininfarina
- Banca CRT, Banca S. Paolo
- Associazioni come Torino Internazionale,
Rotary Club, Lyons Club
- Organi di informazione: La
Stampa, TG3 Piemonte
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Oppositori del TAV
- Comitati popolari di lotta
“NO-TAV” di Bussoleno, Venaus, San Didero,Caprie, Bruzolo,
Almese, Valdellatorre, Pianezza, Savonera, Venaria, Torino ....
- Associazioni: Habitat,
Legambiente, Pro Natura, ValsusaViva, San Rocco ValsusaFilmfest, Gruppo
Pace Valsusa, Felce e Mirtillo, Spinta dal Bass
- Comitato Istituzionale sull’Alta
Velocità ferroviaria comprendente:
Comunità Montana Bassa ValSusa, singoli
Comuni (25) componenti
- Comuni della gronda NordOvest
di Torino interessati dal TAV-TAC
- Coldiretti ed
alcune Organizzazioni
Sindacali locali, singoli tecnici
- Social Forum e Reti
ed Associazioni aderenti
- Strutture locali di PRC
e Verdi
- Giornali locali: Luna Nuova,
La Valsusa, Dialogo inValle
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