Tav in Toscana, processo al via
Centinaia di residenti si costituiscono parte
civile per i danni al Mugello. 8 miliardi di euro è il danno che hanno
subito cittadini e territorio. La galleria dell'Alta velocità ha desertificato
60 chilometri quadrati.
di SARA MENAFRA - il manifesto 24/02/2004
L'udienza davanti al gup di Firenze
Pietro Ferrante durerà almeno cinque giorni. Solo alla fine si saprà
quanti e quali dei 63 dirigenti che hanno messo a punto i cantieri dell'Alta
velocità sulla linea Firenze Bologna dovranno rispondere dell'accusa
di aver ridotto quasi alla siccità il Mugello, cioè quella che
fino a qualche anno fa era una delle zone più fertili e ricche d'acqua
della Toscana e che a seguito dei lavori ha perso non meno di 44.933 milioni
di metri cubi d'acqua.
Era il 23 giugno del 2001 quando i carabinieri del Noe si presentarono nel cantiere
di Marzano di Scarpiera per sequestrare le gallerie allagate insieme a una ventina
tra cave di inerti e discariche non autorizzate. L'atto di sequestro segnava
l'apice di una inchiesta durata due anni e accompagnata dalle continue denunce
delle associazioni ambientaliste e dei residenti della zona.
Le stesse cinquantacinque famiglie, più vari agricoltori, che ieri mattina
erano nell'aula bunker dell'ex carcere femminile di Santa Verdiana per denunciare
come i lavori compiuti dalla Cavet (il general contractor del progetto voluto
dalle Ferrovie dello stato) abbiano prosciugato l'acqua purissima che arrivava
nelle loro case e nei terreni e quanto sia diventato difficile portare abbeverare
la zona mentre le gallerie sotto i loro piedi continuano ad essere allagate
ogni giorno da nuove falde intaccate dalle ruspe.
A fare notizia per ora è soprattutto il fatto che tra associazioni, enti pubblici e centinaia di cittadini che hanno chiesto di costituirsi parte civile c'è anche il ministero dell'ambiente. Un elemento alla meglio strano, dato che nel lontano 1995 fu proprio questo dicastero a mettere il proprio «placet» sul progetto esecutivo che ha dato il via ai lavori e ai conseguenti disastri sulla linea. Già allora, come hanno notato i pm Giulio Monferini e Gianni Toi che hanno condotto l'indagine, gli studi idrogeologici effettuati nella zona contenevano buchi e inesattezze. Eppure, con i 1.074 milioni di euro di finanziamento in ballo, nessuno al ministero si sentì di metter bocca su un progetto che prevedeva 73 chilometri di galleria su 79 di lavori e che, quando tutto sarà finito, farà risparmiare ai viaggiatori sulla tratta Firenze Bologna appena 22 minuti di treno.
Alcuni giorni fa Legambiente, che insieme a Italia nostra Wwf e tutti i comuni della zona, ha chiesto di essere parte civile nel processo, ha reso pubblici i risultati di una tesi di laurea fatta a Roma da uno studente di Carlo Leon (cioè l'economista che calcolò i danni del Petrolchimico a Marghera) e dedicata al calcolo dei danni subiti dal Mugello: «8 miliardi di euro stimati per difetto» è la conclusione a cui è arrivato il giovane Paolo Paolucci con un calcolo basato sulla valutazione del valore dei 24 corsi d'acqua danneggiati e prosciugati e dei 60 chilometri quadrati di territorio prosciugato.
Il processo partito ieri non potrà valutare i danni che il Mugello subisce ancora, giorno per giorno, mentre all'incontro dei due fronti di scavo nella galleria di Firenzuola (che congiunge i due versanti dell'appennino tosco emiliano) manca solo un chilometro e cinque ne servono per arrivare a completare la galleria di Vaglia (tra il Mugello e Firenze).
Una cosa però l'udienza
di ieri l'ha già decisa: il processo contro i dirigenti della Cavet e
delle aziende subappaltatrici si pronuncerà anche sull'altro troncone
dell'inchiesta che in questi anni ha scandagliato la zona. Quella dedicata ai
materiali di risulta stoccati abusivamente in normali discariche. Subito dopo
il sequestro delle gallerie del Mugello il ministro Pietro Lunardi scrisse una
legge che trasformava fanghi e smerino inquinati dagli olii in rifiuti «non
contaminati», in barba alle direttive europee e alle leggi precedenti.
Il tribunale di Firenze dovrà capire anche quanto e come usare la legge
«salva cantieri».