di Andrea Spessa-Luna nuova n. 4 martedì 20 gennaio 2004
CHIANOCCO - Un presidio di protesta dall'atmosfera particolare, quello organizzato in fretta e furia venerdì scorso attorno al cantiere di sondaggio del Tav in frazione Crotte, sul confine tra Chianocco e Bruzolo. Un presidio "improvvisato" tra mercoledì e giovedì, appena è stata confermata da un accertamento del Comune la notizia che il cantiere fosse a tutti gli effetti un sondaggio geognostico per la costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione. Più di 150 persone, un numero rilevante se si pensa al pochissimo tempo a disposizione dei comitati per dare pubblicità all'evento, e considerando che venerdì era un giorno lavorativo.
Atmosfera particolare, si diceva, perché mezz'ora prima dell'inizio del presidio di protesta in Comune a Chianocco è arrivato un fax. Il mittente è Ltf e il brevissimo testo annuncia che il sondaggio in località Crotte è sospeso a data da destinarsi per motivazioni tecniche. Alle 14,30 molti volti noti della lotta al Tav a cui si aggiunge qualche "neofita", bandiere in spalla e striscioni sottobraccio, si infilano nella stretta via che conduce al campo "incriminato" e si sparpagliano attorno alla recinzione che delimita l'area. "Contro il Tav opposizione sociale" e "Giù le mani dalla valle di Susa": è immediata la personalizzazione del luogo con gli striscioni appesi sulla rete di plastica arancione.
Sul prato di fronte al cantiere
si formano capannelli di persone e ognuno dice la sua sul cantiere, con commenti
che spaziano dal "tecnico" al "molto meno tecnico". Le voci
sovrastano il rumore del gruppo elettrogeno, che ronza sonnacchioso all'interno
del container blu posto al centro del recinto per dare corrente ai lampioncini
da giardino che illuminano i quattro lati del recinto. Sono proprio i lampioni
ad aggiudicarsi il primo posto nell'attenzione dei presenti, grazie a una strano
adesivo attaccato alla loro base: "Attenzione, per la pulizia non usare
alcool o detergenti chimici. Solo acqua e sapone neutro".
Certo, l'atmosfera è distesa ed è più facile scherzare,
per il popolo dei No Tav, ora che si sa che la trivella non arriva e che il
cantiere verrà smontato. Nessun trionfalismo: il fax annuncia che il
sondaggio è solo rimandato, ma una buona notizia fa sempre bene all'umore.
Dopo un'ora scarsa di presidio il presidente della Comunità montana, Antonio Ferrentino, megafono alla mano, rende ufficiale ciò che ormai tutti i dimostranti sanno: sondaggio rimandato e impegno di Ltf a riprendere i lavori solo dopo un accordo con le autorità locali. Ferrentino chiude con i ringraziamenti di rito ai presenti e un invito a essere sempre vigili sul territorio. Invito che viene ripreso anche dall'intervento di Nicoletta Dosio, che ribadisce l'importanza dell'unità e della perseveranza nella lotta al Tav. Piccola "coda" di protesta in via Ciamei a Chianocco, dove una trentina di dimostranti, appena usciti dal cantiere delle Crotte, si sono dati appuntamento sotto casa della famiglia che ha concesso il terreno per il cantiere di sondaggio. Cortile chiuso e casa presidiata dai carabinieri: qualche slogan, un breve chiarimento con la famiglia proprietaria del terreno e la vicenda è chiusa senza incidenti.
Telefoni bollenti e attivisti ancora
in fibrillazione anche nella mattinata di ieri, quando arriva la notizia che
ci sarebbe stato stato un "contrordine" e nel cantiere delle Crotte
si continua a lavorare. Alla fine, tutta la questione si rivela un malinteso
tra la Lct, ditta incaricata dei sondaggi, ed Ltf, commissionaria dei lavori.
E' confermato: via il cantiere dalle Crotte fino a data da destinarsi.