Di Luca Mercalli - La Repubblica, 9 Febbraio 2004
Come previsto, attorno al mezzogiorno di ieri, il foehn da nord-ovest ha fatto irruzione sulla pianura torinese dalla Val di Susa. Raffiche di vento asciutto e tiepido, fino a circa 15 gradi, hanno spazzato la città con velocità anche di 70 Km/h, localmente in bassa valle di Susa si sono superati i 100 Km/h. Si tratta del frequente fenomeno del vento di caduta, che discende impetuoso dai versanti alpini, come aspirato da una depressione, e nel suo veloce cammino si comprime e si riscalda temporaneamente anche se giunge da latitudini settentrionali.
Se da un lato giova a spazzare
i cieli e a dissipare le foschie e i veleni dell’inquinamento urbano,
dall’altro abbatte rami, schianta strutture, solleva polvere e alimenta
incendi.
Così è successo con il vasto rogo boschivo di Valdellatorre la
cui nube di fumo, visibile anche nelle immagini dei satelliti meteorologici
americani, si è estesa fin su Torino nel pomeriggio.
E’ stato un valido esempio di quanto potrebbe succedere in futuro alle pagliuzze di amianto estratte dal faraonico tunnel della linea TAV Torino-Lione. Dai cantieri di Brione e di Almese, che per oltre un decennio “vomiterebbero” all’esterno i frantumi delle rocce amiantifere del Musiné, gli oltre 40 episodi annuali di foehn avrebbero buon gioco a spargere le letali polveri anche su Torino e dintorni, essendo la direzione dominante del vento proprio da ovest verso est.
L’elevata cancerogenicità dell’amianto è ormai provata anche in piccolissime quantità, e la bassa val di Susa è tra le zone più ventose delle Alpi occidentali.
Fortunatamente i cantieri TAV non
ci sono ancora, e il vento di ieri si è limitato a portare su Torino
una tonificante sferzata di aria di montagna.