di Massimiliano Borgia - Luna Nuova n. 25 venerdì 2 aprile 2004
Questa sera prenderà corpo il progetto
di una lista "No Tav" alle prossime elezioni provinciali.
Rappresentanti dei comitati, dei gruppi di lavoro sulla Torino-Lione, sia quelli
storici che gli ultimi nati, decideranno l'operazione politica che permetterà
al movimento anti-tav di avere un simbolo sulla scheda elettorale in tutti e
45 i collegi della Provincia. Una lista nata negli ambienti del movimento che
da sempre non si riconoscono in nessun partito, compresi Rifondazione comunista
e i Verdi: un'area ambientalista e "sociale" in cui sono presenti
cattolici e persone che un tempo hanno militato nella sinistra; ma anche intellettuali
non schierati e personaggi che hanno guardato con simpatia alla fiammata dei
movimenti. Non mancano addirittura ex leghisti, delusi dalla politica del loro
partito sull'alta capacità.
Una lista che a questo punto è nettamente contro Ferrentino e che non mancherà di nuocere al portavoce dei comuni e presidente della Comunità montana che ha deciso di presentarsi alle provinciali con il suo partito: i Democratici di sinistra. La nascita di questa lista non è stata cosa facile e non mancherà di portarsi dietro strascichi polemici e rotture personali con possibili conseguenze per l'unità del movimento anti-tav in valle di Susa.
L'idea di utilizzare le schede elettorali per la Provincia per dare visibilità al simbolo e alla campagna contro la Torino-Lione era nata quasi per scherzo. Era stata lanciata così, per gioco, come idea per farsi notare fuori dalla valle di Susa. Poi però è arrivata la candidatura di Ferrentino. Il presidente della Comunità montana e leader del movimento no-tav ha annunciato la sua candidatura lunedì sera nel corso di una riunione proprio con i comitati. Ferrentino ha spiegato le sue ragioni e la sua intenzione di distinguersi dal programma del candidato alla presidenza del centrosinistra Antonio Saitta. La serata si è conclusa con un mucchio di perplessità da parte dei comitati.
Ma è bastato un rapido giro di telefonate e la sera successiva i comitati si sono di nuovo trovati per decidere cosa fare. Così, quando sembrava finita l'idea di presentare una lista, martedì è venuta fuori una vera e propria crisi di coscienza con accenti che non mancheranno di lasciare il segno. E Ferrentino da leader è improvvisamente diventato un "traditore" per avere scelto di candidarsi con il suo partito nella coalizione che sostiene Saitta, che fin dall'inizio della campagna elettorale ha fatto dichiarazioni a favore delle grandi opere per la Provincia di Torino e della Torino-Lione. «Se Ferrentino non è riuscito a convincere quelli con cui lavora da sempre contro il Tav della validità della sua scelta di candidarsi, come riuscirà a convincere la gente comune che il suo non è un tradimento?», si chiedono i promotori della lista.
«A questo punto è necessario dare la possibilità a chiunque si batta contro il Tav fuori dai giochi squallidi dei partiti di avere un simbolo in cui riconoscersi», aggiungono. Il simbolo "No Tav" si presenterà in tutti i 45 collegi delle provinciali anche perché «è proprio fuori dalla valle che è necessario fare conoscere le ragioni della valle di Susa». C'è stata anche una proposta di collaborazione avanzata dalla lista sostenuta da Mariano Turigliatto, ipotesi subito respinta proprio perché Turigliatto ha sempre dichiarato di voler stare dentro il centrosinistra e dunque sostenere Saitta.
I promotori non si fanno illusioni sulle possibilità di mandare un loro candidato in consiglio provinciale. Ma è forte la volontà dichiarata di dimostrare che Ferrentino è caduto nella trappola di chi vuole contare sui suoi soli voti i consensi del movimento. Così come viene dichiarato che la presentazione della lista sarebbe anche un modo per non mischiarsi ad un'eventuale sconfitta di Ferrentino e avere così più forza per rinfacciare al leader della valle la sua scelta. Una scelta di compromesso zero con i partiti «che sono tutti a favore del Tav, oppure come Rifondazione e i Verdi che fanno comunque accordi elettorali con chi è favorevole». La scelta avrà strascichi anche nelle liste per le comunali. In quei comuni dove ci saranno candidati che non offriranno forti garanzie sulla loro scelta di campo contraria al Tav, la lista ha intenzione di presentarsi o di sostenere liste comunali "No Tav".