Siamo tutti Valsusini!
Dopo la manifestazione di lunedì 31 ottobre, che ha visto la popolazione
e le istituzioni tutte della Val Susa opporsi all’inizio dei cantieri
per la realizzazione del TAV, la linea ad alta velocità che dovrebbe
collegare Milano con Lione, la Valle Susa continua ad essere presidiata dalle
forze dell’ordine.
Specialmente nel Comune di Mompantero la presenza militare continua ad essere pressante, dalla sera del 31 i poliziotti presidiano questo paese, che è sotto assedio ed è stimato in 1500 il numero dei poliziotti presenti in Valle Susa che continuano il presidio militare anche se le manifestazioni sono finite.
Perché la polizia è ancora li ora? I Sindaci e il Presidente della Comunità Montana hanno chiesto l’immediati sgombero delle forze dell’ordine, non conoscendo i motivi di una presenza così massiccia di polizia.
Mompantero ha circa 800 abitanti e la gente da lunedì non può muoversi liberamente, c’è paura ad uscire di casa, si viene continuamente fermati, perquisiti e interrogati, tutti, dai bambini ai vecchi che vanno al cimitero e nella stessa situazione si trovano altri Comuni della valle.
Il 20 novembre dovrebbe partire un cantiere a Venaus, lì la gente è determinata a resistere per affermare le proprie ragioni in modo legale e ci si attende che nell’ambito della legalità si muovano anche le forze dell’ordine.
La gente della Valle Susa difende la propria terra da interessi che sono esterni al proprio territorio e si oppone ad un sopruso che, a questo punto, sembra si voglia imporre “manu militari” in nome di una democrazia che sempre più si configura come dittatura della maggioranza.
Il Laboratorio Politico PARATGE non ha dubbi nello schierarsi a fianco della popolazione e delle istituzioni della Valle Susa e, assieme a loro, chiede di conoscere le ragioni che stanno dietro alla volontà di procedere nella realizzazione di un’opera che è osteggiata da tutti coloro che da sempre vivono il territorio su cui la si vorrebbe calare.
Mariano Allocco
Portavoce Laboratorio Politico PARATGE
Castelmagno, 3 novembre 2005