TORINO, 10 novembre 2005
Coldiretti Torino partecipa alla
protesta indetta in Val di Susa per il prossimo 16 novembre. I coltivatori torinesi
della Coldiretti sono da sempre mobilitati contro la realizzazione dell’Alta
velocità ferroviaria Torino-Lione perchè lo ritengono un progetto trasportistico
con pesanti impatti ed elevati costi per il territorio, per la salute della
popolazione e devastante per le imprese agricole.
Coldiretti
Torino in primo luogo chiede la ripresa dei lavori della Commissione Regionale
con la presenza di tutti i soggetti per affrontare le sette criticità esposte
dalle Comunità montane e dai Comuni, pervenendo ad una valutazione complessiva
dei costi e dei rischi. Dovrebbe anche essere riaffermato che – qualora la dinamica
dei rischi e dei costi risultasse superiore a quella prospettata dagli attuali
progetti per la Torino-Lione – sarà logico esaminare alternative progettuali
per il traffico ferroviario attraverso i valichi alpini.
Coldiretti
Torino considera altresì prioritario far cessare la militarizzazione in atto
per Mompantero e le aree dei carotaggi sui pendii del Rocciamelone, concordando
con le Comunità Montane della Valle una “tregua olimpica” fondata sul non avvio
dell’apertura del cantiere di Venaus, dove si vorrebbe iniziare lo scavo per
un galleria di servizio. Questa tregua olimpica rappresenta la condizione per
programmare carotaggi mirati (per individuare l’eventuale presenza di minerali
nocivi) nella tratta da Mompantero al Musinè con particolare attenzione per
l’amianto.
Coldiretti
Torino ritiene necessaria un’informazione più corretta che da un lato illustri
quali sarebbero le ricadute positive per uno sviluppo duraturo della Valle,
dell’area torinese e del Piemonte e dall’altro certifichi quanti sono attualmente
i Tir e i carri merci ferroviari che transitano vuoti al valico del Frejus.
La Coldiretti sottolinea infine che l’attuale progetto RFI metterebbe in dubbio nei prossimi anni l’esistenza di una moderna infrastruttura logistica qual è lo scalo merci e l’interporto di Orbassano.