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SUSA BEFFATA DAL TAV, OSPITERÀ LO SMARINO DEL TUNNEL DI BASE:
“SALBERTRAND NON È DISPONIBILE”

di Fabio Tanzilli da Valsusaoggi del 05-03-2025

https://www.valsusaoggi.it/susa-beffata-dal-tav-ospitera-lo-smarino-del-tunnel-di-base-salbertrand-non-e-disponibile/

 

SUSA beffata dal Tav? Oltre a rischiare di perdere la stazione internazionale, con l’ipotesi di spostarla a Bussoleno (al momento si tratta solo di una “proposta”, ma spinta molto bene da una lobby trasversale), è invece sicuro che la Città di Re Cozio dovrà ospitare “temporaneamente” anche lo smarino del tunnel di base di Chiomonte, al posto dell’area di deposito a Salbertrand.


E sappiamo bene che quando si parla di Tav e opere pubbliche in Italia, la parola “temporaneamente” diventa assai discutibile. Non bastano quindi i “10 anni di cantieri e disagi” come comunicato pochi giorni fa dall’amministrazione comunale di Susa. Ora arriva anche lo smarino.
Come indicato da Telt e dall’Arpa, i milioni di metri cubi di terra provenienti da Chiomonte saranno depositati a Susa, nelle aree della pista di Guida Sicura e dell’Autoporto, dopo che sarà trasferito a San Didero. “Nelle aree impiegate per la realizzazione dell’imbocco ovest del tunnel di base (CO-01) e della piana di Susa (CO-02) saranno collocate le installazioni afferenti al sito di Salbertrand (CO-10), finalizzate alla gestione dei materiali di scavo e qualificate come sito di stoccaggio temporaneo” conferma l’Arpa Piemonte, “L’utilizzo anticipato dell’area in questione (Susa ndR) per lo stoccaggio degli aggregati si è reso necessario a causa dell’indisponibilità delle aree interessate dal sito di valorizzazione a Salbertrand”. 


Le aree dell’autoporto di Susa e della pista di guida sicura saranno “sito di stoccaggio temporaneo”: così le definisce Telt nel documento inviato al Ministero dell’Ambiente. Proprio perché il sito di Salbertrand non sarà disponibile in questa prima fase, a causa delle grosse difficoltà nella bonifica dell’area, caratterizzata dalla presenza di rocce di amianto e altre criticità, che hanno allungato i tempi di realizzazione del deposito dello smarino.


E così, per non rallentare ulteriormente l’iter dell’opera, Telt ha comunicato al ministero che nella prima fase degli scavi del tunnel di base, lo smarino finirà a Susa, con i camion a fare spola quotidiana tra il tunnel di base di Chiomonte e l’area dell’autoporto a San Giuliano di Susa, una volta che sarà definitivamente trasferito a San Didero.


Il problema oggettivo è che la Piana di Susa non è il posto ideale per ospitare metri cubi di terra: conosciuta storicamente come una zona altamente ventilata, c’è il forte rischio che le polveri si possano diffondere nell’aria non solo in città, ma anche in bassa Valsusa.


“Siamo venuti a conoscenza delle modifiche apportate da TELT al progetto Torino-Lione e comunicate recentemente dalla stessa società al Ministero dell’ Ambiente” spiegano dal Movimento No Tav.


“Tali modifiche prevedono lo stoccaggio di tutto lo smarino proveniente dal cantiere TAV di Chiomonte nella Piana di Susa, a differenza di quanto concordato a suo tempo dalla Amministrazione Comunale guidata da Gemma Amprino. Quell’accordo, sottoscritto da TELT, destinava il materiale di scavo al sito di Salbertrand. Inoltre, in questa recente comunicazione TELT prevede non solo lo stoccaggio del materiale di scavo ma anche la sua lavorazione, ossia la separazione e la vagliatura del materiale stesso nell’area SITAF Guida Sicura.


Alla luce di tutto questo, denunciamo l’assoluta mancanza di informazione ai cittadini da parte dell’attuale Amministrazione di Susa. Ribadiamo, inoltre, che l’installazione di un impianto di questa portata nella Piana di Susa peggiorerebbe drasticamente le condizioni di vita della popolazione residente a ridosso del cantiere. Comunque, tutta la nostra città e l’intera Valle sarebbero ostaggio per un lunghissimo periodo di innumerevoli passaggi di camion, di rumore continuo, di pesante dispersione di polveri sottili, estremamente nocive per la salute dei cittadini”.