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Smarino a Susa: la Consigliera regionale Alice Ravinale chiede conto alla Giunta

da notav.info del 12-03-2025

https://www.notav.info/post/smarino-a-susa-la-consigliera-regionale-alice-ravinale-chiede-conto-alla-giunta/

 

SUSA – Il 13 febbraio 2025 TELT ha sottoposto al Ministero un documento di monitoraggio ambientale che modifica completamente la cantierizzazione della Torino Lione. Inizialmente la gestione dello smarino, cioè il materiale di scavo del cantiere, era prevista a Salbertrand insieme alla costruzione di uno stabilimento industriale lungo oltre 1 km. Fin dall’inizio era chiaro che l’area individuata a Salbertrand non sarebbe stata disponibile in tempo, tant’è che la stessa Telt nel 2020 aveva proposto di usare anche la zona a Susa. Ora però è ufficiale che TELT intenda utilizzare per la gestione del materiale di scavo soltanto la Piana di Susa, in particolare l’autoporto e l’ex area Guida Sicura: questo stravolge completamente i piani dei cantieri in Val Susa. Stiamo parlando di circa 5 milioni di metri cubi di materiale: volume che, per avere un ordine di grandezza, corrisponde a circa due piramidi di Cheope o ad otto Palazzi del Lavoro di Torino. Le conseguenze di questa modifica sono enormi.

 

Dal sito di Salbertrand alle discariche i materiali avrebbero viaggiato in treno. Così facendo invece, partendo da Susa il viaggio avverrà su gomma e complessivamente si rischia di arrivare a oltre mezzo milione di viaggi di mezzi pesanti con una percorrenza totale di oltre 50 milioni di km e con costi ambientali, tra cumuli lavorazioni e trasferimenti, impattanti e non preventivati nel progetto. Non solo: a Salbertrand era prevista la fabbricazione degli elementi di rivestimento delle gallerie (conci) con il reimpiego di parte dei detriti di scavo, cosa che non è prevista nella nuova cantierizzazione della Piana di Susa. La presenza dei cumuli, le lavorazioni e i trasferimenti via camion sono tutte attività aggiuntive che determinano nuovi impatti ambientali che non sono mai stati considerati nel progetto.

 

Diversamente dai capannoni previsti inizialmente a Salbertrand, le tensostrutture e le lavorazioni saranno prive di aspirazioni e di sistemi di contenimento delle emissioni e del rumore. In particolare, considerato che in Valle di Susa vi sono raffiche di vento che superano ampiamente i 100 km/h, si potrebbero determinare potenziali tempeste di polveri. Le emissioni inquinanti (PM10, PM2,5, NOx) aggiuntive dei camion per la movimentazione dei materiali andranno a impattare lungo tutto il fondo valle e nell’area metropolitana di Torino (lungo la tangenziale).

 

Ci pare impossibile che questo stravolgimento delle cantierizzazioni in Val Susa possa avvenire senza una adeguata Valutazione di Impatto Ambientale e senza la verifica della rispondenza delle nuova ipotesi progettuale alle prescrizioni ambientali contenute delibere CIPE su cui si basa la realizzazione dell’opera. Con un question time ne chiedo conto alla Giunta Regionale, che certo ha il dovere di verificare che i cantieri sul territorio regionale avvengano senza compromettere la salute dei cittadini e l’ambiente circostante.

 

Alice Ravinale, consigliera regionale AVS Regione Piemonte.