Bretella Tav Avigliana-Orbassano, le forti perplessità dei sindaci coinvoltiAvigliana, Rivoli, Rivalta e Villarbasse in una nota congiunta: «Scelta discutibile, rivedere le priorità infrastrutturali».
da Luna Nuova del 01-04-2025
Nel giorno in cui è atteso a Torino l'arrivo del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini per partecipare alla riunione dell'Osservatorio Tav Torino-Lione e ad una conferenza stampa sulla linea 2 della metropolitana, i sindaci dei comuni coinvolti (Avigliana con l'Unione montana Valle Susa, Rivoli, Rivalta, Villarbasse) nella realizzazione della bretella Avigliana-Orbassano della tratta nazionale Tav, il cui progetto definitivo è ormai pronto, esprimono per la prima volta in modo congiunto «forti perplessità sulla destinazione di 3 miliardi di euro alla realizzazione della bretella Avigliana-Orbassano. Se da un lato accolgono con favore l’attenzione verso le infrastrutture di trasporto, dall’altro si chiedono se questa sia davvero la priorità per un territorio che da anni attende il completamento di opere più urgenti e utili ai cittadini».
Il riferimento è alla metropolitana di Torino, in particolare al completamento in direzione Rivoli della linea 1 e alla costruzione della linea 2: «Il nodo della questione non è la contrarietà pregiudiziale all'opera - recita il comunicato congiunto - ma la razionalità nella distribuzione delle risorse. Dei 3 miliardi previsti, 1 miliardo proviene dal fondo per il "Trasporto rapido di massa", lo stesso fondo che dovrebbe servire a finanziare la metropolitana di Torino. Oggi, mentre vengono stanziate ingenti risorse per nuove opere senza certezze sui tempi di realizzazione, Torino e la sua area metropolitana continuano a fare i conti con una rete di trasporto pubblico insufficiente a rispondere alle esigenze dei cittadini».
Il sindaco di Rivoli Alessandro Errigo evidenzia l’urgenza delle priorità locali: «A Rivoli sono anni che aspettiamo i 26 milioni per completare la linea 1 e i 300 milioni per portare la metro fino a qui. È un’urgenza del territorio e su questo devono essere messi i fondi necessari. Andiamo pure avanti con la progettazione della bretella, ma prima di investire in nuove opere è fondamentale completare quelle già avviate e indispensabili per i cittadini».
Il sindaco di Avigliana Andrea Archinà, vicepresidente dell'Unione montana Valle Susa, sottolinea insieme al presidente Pacifico Banchieri, sindaco di Caselette, le criticità di questa decisione: «Dopo 13 anni dall'approvazione del preliminare, si accelera sulla convalida del progetto definitivo senza una strategia trasportistica coerente per l’area metropolitana torinese. Mentre mancano risorse per opere fondamentali come il completamento della metro 1 e l’avvio della metro 2, si destinano miliardi a un’infrastruttura dalla dubbia utilità per il trasporto pubblico. Inoltre, lo spostamento delle aree di stoccaggio dei materiali di scavo da Salbertrand a Susa rischia di impattare negativamente su un territorio che da anni punta su mobilità e turismo sostenibili. Si tratta di una scelta sbagliata che mette a rischio le reali priorità del territorio».
«Negli ultimi mesi il confronto con i promotori dell’opera si è interrotto in modo unilaterale, dopo un iniziale dialogo costruttivo - dichiara il sindaco di Rivalta Sergio Muro - Rivalta è uno dei comuni più coinvolti dalla tratta nazionale e l’impatto sul territorio sarà significativo. È fondamentale che gli enti locali e i cittadini abbiano spazi di confronto adeguati per discutere le ricadute dell’opera. Chiediamo un percorso più partecipato, in cui le amministrazioni possano esprimere le proprie istanze con la giusta considerazione». «La preoccupazione dei sindaci del nostro territorio è evidente - aggiunge il sindaco di Villarbasse Eugenio Aghemo - Mancano i completamenti delle opere essenziali per una mobilità vera e fruibile per le esigenze del nostro territorio. I piccoli Comuni come Villarbasse hanno bisogno di essere connessi tramite le infrastrutture di città come Rivoli». Per tutte queste ragioni, i sindaci del territorio chiedono una revisione delle priorità infrastrutturali, affinché le risorse disponibili vengano investite dove davvero servono e possono produrre benefici concreti per la collettività.
|