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La ‘ndrangheta e il sindacato. «I vertici della Filca-Cisl sapevano delle contiguità»

Torino, bufera dopo i fermi di Finanza e antimafia, già sospeso il dirigente

 

di Massimiliano Nerozzi da Il Corriere della sera del 26-09-2024 - edizione di Torino

https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/24_settembre_26/la-ndrangheta-e-il-sindacato-i-vertici-della-filca-cisl-sapevano-delle-contiguita-aef9860c-dd6b-45e6-a40c-ff1656162xlk.shtml

 

Dal (presunto) illecito penale all’allarme economico e sociale: «Le indagini svolte, tra operazioni tecniche e riscontri presso la Cassa edile, hanno confermato la sussistenza di vantaggi bilaterali e reciproci (sia per il sodalizio criminoso che per il sindacato) derivanti dall’inserimento di un partecipe alla ‘ndrangheta, Domenico Ceravolo, in Filca-Cisl». È l’incipit di un paragrafo del fermo — deciso dalla Dda ed eseguito dal Gico della guardia di finanza — che ha fatto finire in manette sei persone, nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta, tra Moncalieri e Carmagnola.

 

A seguire, i pm Mario Bendoni, Marco Sanini e Paolo Toso riassumono i presunti vantaggi: «L’elargizione a favore di Ceravolo (uno dei fermati, ndr) di utilità/favori del tutto anomali e non giustificati dall’ordinaria attività di “operatore sindacale”, utilità decise e “gestite” dai vertici, segretario nazionale (O.D.L.) e segretario provinciale di Torino (M.D.L.) — entrambi non indagati — in costanti e intimi rapporti con lo stesso Ceravolo». E ancora: «La sussistenza di vantaggi per il sindacato derivanti da attività di Ceravolo, consistenti essenzialmente nella sua capacità di tesserare lavoratori, in particolare tra le imprese riconducibili a soggetti di origine calabrese, garantita dalla contiguità dello stesso Ceravolo all’ambiente ‘ndranghetistico, circostanza di cui il segretario nazionale e quello provinciale appaiono consapevoli, come dimostrato dalla vicenda emblematica inerente alla testimonianza resa dall’uomo al processo “Rinascita Scott” e dall’ostentazione del rapporto con Ceravolo» anche con un altro sindacalista, «definito nel corso di una conversazione intercettata tra i due come gli “occhi” del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra». 

 

Non è tutto: «La sussistenza di evidenti vantaggi per il sodalizio criminoso, derivanti dal ruolo di Ceravolo in seno alla Filca-Cisl (considerando che il settore edile costituisce il terreno primario per l’infiltrazione della ‘ndrangheta nel tessuto economico sociale), vantaggi consistenti» nella «raccomandazione di soggetti da assumere in seno alle imprese edili; determinazione di imprese affidataria di appalti/sub appalti; “controllo” dei lavoratori dipendenti delle imprese vicine al sodalizio».

 

Altro particolare, nell’ipotesi investigativa: ci sarebbe stato un intervento a favore di Ceravolo, cambiandogli il telefonino, «allorquando sono emersi chiari segnali di una possibile attività investigativa svolta nei confronti di quest’ultimo». Morale: l’uomo «avrebbe non solo sostituito quello sul quale era stato installato il trojan, ma avrebbe reso maggiormente complicato (se non impossibile) un nuovo tentativo di inoculazione da parte della polizia giudiziaria, atteso che si tratta di un modello di ultimissima generazione». 

 

Di più, Ceravolo si rivolge al segretario provinciale «per chiedere che venissero acquistati a spese della Filca-Cisl i biglietti aerei verso la Calabria per una comunione», nel febbraio 2023. Lo stesso sarà per i biglietti aerei di quando andrà in Calabria per testimoniare al processo «Rinascita Scott», appunto, a fine maggio dello stesso anno. Non bastasse, il funzionario sindacale avrebbe ottenuto «un aumento stipendiale», «il pagamento del canone di locazione dell’abitazione» e quello «di alcune forniture». Ribadendo «piena fiducia nell’operato della magistratura», Filca e Cisl di Torino e Piemonte si dicono «sconcertati e amareggiati per quanto emerso finora dalle indagini». Già sospeso il dirigente, i sindacati affermano che «questa vicenda rappresenta una ferita ma anche un motivo di profonda riflessione al nostro interno».