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Cosa vuol fare la Città di Torino con Askatasuna: idee, progetti e obblighi per iniziare il percorso partecipato

Lo Russo: «Il nostro obiettivo è garantire spazi di libero dibattito democratico in un quadro di legalità e non violenza»

 

di Diego Molino da La Stampa del 30-01-2024 - edizione Torino

https://www.lastampa.it/torino/2024/01/30/news/askatasuna_futuro_progetti_sindaco_lo_russo-14032147/?ref=LSTO-F-6

 

Dopo quasi 30 anni di occupazione abusiva, la Città prova a far partire un percorso partecipato di regolarizzazione per il centro sociale Askatasuna. «Il nostro obiettivo è garantire spazi di libero e democratico dibattito, in un quadro di legalità e non violenza» precisa il sindaco Stefano Lo Russo. Lo strumento scelto è quello del regolamento sui beni comuni, per cui il primo cittadino individua tre principi fondamentali: «Accessibilità, cura condivisa e partecipazione» dice il primo cittadino. È il passo successivo alle ispezioni condotte lo scorso dicembre dagli organi di controllo, che avevano evidenziato carenze strutturali dello stabile.

 

Il comitato promotore

Al posto dello sgombero che prevede l'intervento della forza pubblica per svuotare l'immobile, l'iter prevede la strada del rilascio volontario da parte degli occupanti, propedeutico alla ristrutturazione e messa a norma dell'edificio. A far partire il percorso è stata un'istanza arrivata da un comitato proponenti di cui fanno parte, fra gli altri, il musicista dei Subsonica Max Casacci e lo psichiatra Ugo Zamburru. «Siamo consapevoli della portata politica che ha questa nostra decisione - spiega Lo Russo - Vogliamo individuare un percorso diverso rispetto ai meccanismi repressivi, avviando all'interno dello spazio iniziative rivolte al quartiere e alle scuole». E previene le critiche delle opposizioni in consiglio comunale. «Condanno qualunque atto violento fatto da singoli esponenti contro le forze dell'ordine in questi anni».

 

Il rilascio dello stabile per ristrutturarlo e le attività

La coprogettazione, come sottolineato dalla Città, prevede il completo rilascio dell'immobile, condizione «imprescindibile e propedeutica» per la buona riuscita del progetto. In caso di utilizzi impropri, il percorso verrà interrotto. Gli spazi interessati dal percorso sono il piano terreno e il cortile esterno. Cosa diventerà quel luogo? Nel documento che contiene la proposta si parla di iniziative culturali che rispecchiano i valori dell'antifascismo e dell'antirazzismo, palestra popolare con corsi di boxe, laboratori artistici, biblioteca ad accesso libero e studio di registrazione. Ma sarà proprio il tavolo di coprogettazione a individuare le attività.

 

Tempistica ancora da stabilire

Con quali tempi si procederà nel percorso? «Le tempistiche non sono prevedibili, si avvierà un percorso pubblico aperto a tutti I cittadini che si riconoscono nelle linee guida - commenta la vicesindaca Michela Favaro - Alla fine di questo percorso sarà sottoscritto un patto di collaborazione ed è prevista una governance per la gestione del bene comune. Il comitato promotore può procedere anche con attività di autofinanziamento». La procedura per il nuovo utilizzo dell'immobile è aperta a tutti, chiunque può fare una proposta che sia in linea con gli obiettivi del percorso. In questo caso il comitato promotore dovrebbe garantire una comunicazione facilitata con gli attuali occupanti del centro sociale, in modo da rendere l'iter il più virtuoso possibile.