Torino-Lione. Bufera sui sindaci No Tav in posa con Salvini al cantiere di ChiomonteLe accuse di «riposizionamento elettorale». I protagonisti della foto con il leader della Lega: «Critiche strumentali»
di Massimo Massenzio da Il Corriere della sera del 23-12-2023
«Il mondo è pieno di gente che fa cose stupide. E qualcuno ora ha delle belle gatte da pelare». Il commento lapidario di Alberto Perino, storico leader No Tav, riassume in poche parole le polemiche che riecheggiano da giorni in Val di Susa. Le raffiche di vento a 200 all’ora e le temperature primaverili che sciolgono la neve non c’entrano niente.
A tenere banco è ancora l’inaugurazione del cantiere del tunnel di base a Chiomonte. E la presenza di alcuni sindaci che si sono messi in posa per uno scatto-ricordo assieme al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Nella fotografia compaiono Roberto Garbati (Chiomonte), Pier Giuseppe Genovese (Susa, assieme all’ex prima cittadina Gemma Amprino), Piero Nurisso (Gravere) e Antonella Zoggia (Bussoleno). Tutti dichiaratamente Sì Tav, quindi nulla si strano.
A far discutere è stata invece la presenza di Roberto Porpour (Salbetrand), protagonista di battaglie contro il deposito e il trattamento dei materiali di risulta e soprattutto quella di Marina Pittau, prima cittadina No Tav di Mattie. Non si è invece fatto immortalare, ma ha partecipato alla cerimonia il sindaco di Giaglione, Marco Rey, anche lui notoriamente contrario alla Torino-Lione.
Alla vigilia delle elezioni (Regionali ed Europee 2024) a molti è sembrato un riassetto delle politiche della Valle. E le critiche sono atterrate anche in Consiglio comunale. Ieri mattina, a Mattie, si è dimesso un altro pezzo della maggioranza: il consigliere Davide Pelà. Non verrà sostituito e, solo per qualche ora si è pensato che l’intera giunta potesse cadere. Invece il «parlamentino» non verrà sciolto, continuerà con un consigliere in meno e l’amministrazione proseguirà il suo mandato fino alle elezioni del prossimo anno.
Rey ha preso subito le distanze dal «selfie» con il leader della Lega: «Io nella foto non ci sono e all’inaugurazione del cantiere non ho indossato la fascia tricolore perché non era un’occasione istituzionale. Personalmente sono contrario all’opera e continuo a esserlo. Ma io rappresento un paese intero e rivendico il diritto di un sindaco di sedersi ai tavoli e dialogare con chi ha il potere di decidere».
Posizione simile a quella di Porpour: «Io sono sempre stato “un po’ contrario” alla Torino-Lione, ma non ero e non sono un sindaco No Tav. Ho collaborato con i tecnici del movimento, persone squisite, per le battaglie a difesa dei cittadini e del nostro territorio, ma io tutelo gli interessi di tutti. Ho ereditato una situazione pre-esistente, mi sono battuto contro la fabbrica dei conci e contro il deposito dello smarino e ho cercato di limitare i danni per la popolazione. Il Movimento mi critica? Io non devo nulla a nessuno, non ho mai chiesto voti e non ho fatto nemmeno campagna elettorale. Mi sembra che la strategia No Tav, in alcuni momenti sia autolesionistica. Io continuo per la mia strada».
|