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Paradossi TAV e CO2

da controsservatoriovalsusa.org del 28-06-2023

https://www.controsservatoriovalsusa.org/238-paradossi

 

In Francia la lobby pro-Tav preme affinchè il Governo si dichiari a favore di una ferrovia interamente nuova, anche nella tratta nazionale fino a Lione, e da parte italiana le pressioni non mancano certo.

 

Ed è con questo obiettivo che il 23 Giugno, pochi giorni dopo l'importante manifestazione in Maurienne, La Transalpine  (il comitato d'affari che spinge per realizzare l'opera senza se e senza ma) ha riunito la sua assemblea proprio a Lione. Peccato che il Sindaco della città non ci fosse, perché da anni in aperta opposizione all'opera come il suo collega di Grenoble. Chi invece non ha esitato a palesarsi nell'incontro, sia pure con un messaggio video, è il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che per blandire la platea ha ripetuto l'ormai più che logoro slogan ultraventennale "(il Tav) è una misura strutturale di abbattimento della CO2". Tesi cara ai proponenti ma senza alcun fondamento scientifico, semplice greenwashing, come è stato ancora una volta  inequivocabilmente dimostrato dal prof. Tartaglia nel convegno tenuto il 18 giugno scorso nell'ambito della due giorni di mobilitazione franco-italiana a Saint Jean de Maurienne.

 

Il prof. Tartaglia, sulla base di dati e previsioni fornite dalla stessa TELT, calcola che nel 2035 con il solo tunnel in funzione la CO2 emessa in atmosfera sarà 5 milioni e mezzo di tonnellate/anno in più rispetto ad oggi e nel 2053 (quindi dopo un tempo ragionevole di recupero della CO2 emessa negli anni dei cantieri) supponendo l'intera linea in esercizio la quantità di CO2 emessa sarà quasi 3 milioni di tonnellate/anno più di oggi.
Alla faccia degli obiettivi europei che prevedono una riduzione del 55% delle emissioni zero di CO2 entro il 2030 ed emissioni zero entro il 2050!

 

Intanto la lobby pro-Tav nella home page del suo sito si compiace dello scioglimento da parte del governo del movimento trasversale "Soulèvements de la Terre", plaude alle divisioni nei partiti all'interno dei quali si sono levate voci cotrarie al TAV ed esibisce  risultati da capogiro di improbabili sondaggi comissionati da sè stessa.

Un consenso che ricorda quello delle otto madamine torinesi prestate per un attimo all'ex onorevole Bartolomeo Giachino, detto comunemente Mino.