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STAZIONE TAV A BUSSOLENO, L’APERTURA DI FOIETTA: “VALUTIAMO LE DUE ALTERNATIVE E SI FACCIA LA SCELTA MIGLIORE”

da Valsusaoggi del 02-10-2023

https://www.valsusaoggi.it/stazione-tav-a-bussoleno-l-apertura-di-foietta-valutiamo-le-due-alternative-e-si-faccia-la-scelta-migliore/

 

BUSSOLENO – Stazione internazionale della Valle di Susa.


Gentili Sindaci, considero il dibattito che si è aperto intorno alla Stazione Internazionale della Val Susa (non di Susa o Bussoleno) un fatto nuovo ed un significativo segnale di rientro alla normalità. In passato le scelte tecniche localizzative della Stazione internazionale di Valle sono state, non per scelta ma per necessità, obbligate, dovendo assumere come criterio principale la disponibilità dell’Amministrazione, quella di Susa, ad ospitare tale infrastruttura.

 

Dopo molti anni di indisponibilità “ideologica”, la richiesta della nuova amministrazione comunale di Bussoleno di candidarsi, in aggiunta a Susa, per ospitare la stazione internazionale della Valle di Susa rappresenta un fatto senz’altro positivo. Ospitare la stazione di valle, collocata su una delle principali linee ferroviarie europee, ritorna finalmente ad essere considerata una grande opportunità e la concreta candidatura dei due Comuni maggiori, Susa e Bussoleno, ne è l’efficace dimostrazione.

Ancora di più considerando che:
– Il sito a San Giuliano della nuova stazione di Susa è quasi contiguo alla esistente stazione di Bussoleno: dista pochi chilometri e pochi minuti di percorrenza dalla grande area ferroviaria della stazione di proprietà di RFI ed oggi in gran parte inutilizzata;
– La stazione di Bussoleno già oggi garantirebbe l’interscambio con la linea storica ed il collegamento ferroviario delle stazioni turistiche di valle.
Per questo mi auguro che le energie dei Comuni, superate le contrapposizioni, possano essere destinate a ricercare, condividere ed estendere gli evidenti vantaggi della stazione all’intero ambito ed a sviluppare più proficuamente le opportunità dovute ad una tale localizzazione.

 

Sono quindi convinto che avere oggi un’alternativa di localizzazione alla stazione di Susa non disturbi affatto la realizzazione dell’opera e rappresenti invece una opportunità positiva che permette di esaminare, valutare ed assumere la scelta migliore dal punto di vista tecnico, funzionale ed economico. Proprio per questa ragione penso che le motivazioni per assumere correttamente la scelta della stazione non possano e non debbano essere politiche o risarcitorie.

 

Occorre senz’altro rafforzare la concertazione sui cantieri in programma nella Piana di Susa, minimizzando ove possibile gli impatti e “compensando”, dove necessario, gli inevitabili disagi. Nel caso di Susa la compensazione a risarcimento del disagio prodotto dai cantieri e dagli “impatti” diretti ed indiretti subiti è assolutamente legittima; tale esigenza deve però essere considerata su altri tavoli, utilizzando risorse tra l’altro in parte già disponibili e/o altrimenti reperibili.

 

La stazione ferroviaria di valle è altra cosa: un’infrastruttura strategica indispensabile per dare valore all’investimento della Torino Lione. La sua collocazione, nella logica degli Accordi Internazionali, risponde quindi a precisi requisiti tecnici ed alle esigenze non di un singolo Comune ma della nuova infrastruttura ferroviaria e dell’intera valle.

 

Le stazioni poi si inaugurano e servono solo dopo la realizzazione della infrastruttura ferroviaria. La stazione servirà quindi tra 10 anni quando la linea sarà realizzata e funzionante. C’è quindi tutto il tempo per fare la scelta migliore. Realizzarla prima sarebbe una scelta insensata, un rischio inutile ed un possibile regalo a vandali. Credo quindi che sia opportuno ed utile valutare serenamente le due alternative ed assumere la scelta migliore, che integri e massimizzi i vantaggi per tutta la valle di Susa, alta e bassa, e che consenta, nella fase 1, che non prevede la realizzazione del Tunnel dell’Orsiera, la migliore integrazione possibile del sistema ferroviario storico con la nuova linea ferroviaria.

 

Proprio per questo considero con favore la costituzione da parte della città di Susa di un gruppo di esperti per partecipare ad un confronto – concreto, efficace e trasparente – atto ad individuare tecnicamente la soluzione migliore. Per quanto compete alla Commissione Intergovernativa – la stazione della Valle di Susa, così come la corrispondente stazione della Maurienne, sono comprese nell’Accordo Internazionale Italia Francia del 2012 – ritengo che una limitata sospensione delle procedure di affidamento dei lavori per condurre queste valutazioni, per poi procedere senza indugio alla scelta migliore, sia una soluzione saggia e condivisibile. Resto a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento e precisazione si rendesse necessaria.


Cordialmente.
Paolo Foietta