Finisce sotto inchiesta il festival No Tav “Alta Felicità”, indagato il sindaco di Venaus“Non rispettate le norme sulla sicurezza”. Il primo cittadino nei guai per aver dato il via libera, come Appendino nella vicenda piazza San Carlo
di Carlotta Rocci da La Repubblica del 07-07-2023 - edizione di Torino
Il Festival Alta Felicità di Venaus, appuntamento estivo del popolo No Tav, non avrebbe dovuto essere autorizzato dal Comune perché chi lo ha organizzato, l’anno scorso, lo avrebbe fatto senza avere i requisiti richiesti dalla normativa per la realizzazione di un evento pubblico. È l’ipotesi al vaglio della procura di Torino che è partita dalle indagini di un anno fa, dopo scontri che si erano verificati alla fine dell’ edizione 2022 del festival, che vede tra i suoi promotori nomi noti del centro sociale Askatasuna.
Non è una questione di ordine pubblico ma di sicurezza. E a risponderne potrebbe essere chiamato il primo cittadino di Venaus, Avernino di Croce. Su di lui ricadrebbe la responsabilità di aver concesso la licenza e l’uso dell’area pubblica in cui si tiene il festival senza prima verificare che gli organizzatori fossero in regola. È un po’ come per i tragici fatti di piazza San Carlo dove l’ex sindaca Chiara Appendino è stata chiamata a rispondere dei feriti e delle vittime perché, secondo i giudici d’appello, al primo cittadino compete la responsabilità per la pubblica sicurezza. Il sindaco di Venaus — che un anno fa aveva aperto il festival con un saluto dal palco ribadendo l’importanza della lotta No Tav — è indagato con l’accusa di abuso e omissione di atti d’ufficio, il reato che il governo Meloni vorrebbe abolire. Di Croce potrebbe, però, chiarire la sua posizione nelle prossime settimane. Nel dossier arrivato sul tavolo del pm Giovanni Caspani sono elencate tutte le presunte mancanze della passata edizione. Gli organizzatori avrebbero affidato la gestione della sicurezza a steward non iscritti alle liste della prefettura. Mancherebbero le autorizzazioni per la vendita del merchandising della kermesse e anche la licenza per la somministrazione di cibo e bevande. Sono violazioni simili a quelle già contestate ai gestori del Csa Murazzi e agli organizzatori di un concerto non autorizzato che si era svolto dalle finestre di Askatasuna in di corso Regina Margherita lo scorso ottobre.
Il festival è diventato ormai un momento fisso dell’estate No Tav dal 2016, in passato il Comune di Venaus aveva concesso anche il suo patrocinio. Ogni anno richiama in valle migliaia di persone, nomi noti del mondo dello spettacolo. In queste settimane la valle di Susa preparando all’edizione 2023 in programma dal 29 al 31 luglio. «Stay tuned. Grande spazio a concerti, incontri culturali, passeggiate sui sentieri della Valsusa e tanta voglia di stare insieme», si legge sul sito del Festival finito spesso anche nelle polemiche per le iniziative di protesta nate in concomitanza con le giornate di musica in Valle di Susa come è successo l’anno scorso e anche nel 2019. |