AMIANTO E POLVERI: DATI ANOMALI AL CANTIERE DI SAN DIDEROgiugno 2023
PARTE PRIMA: LE POLVERI
“In data 24 marzo 2022, in un incontro con gli Enti di Controllo di aggiornamento sull’avanzamento del cantiere e delle attività di monitoraggio in Corso d’Opera, sono stati evidenziati e rappresentati una serie di dati anomali registrati per le componenti atmosfera e amianto durante i primi mesi di monitoraggio in Corso d’Opera.” (Rilocalizzazione dell’Autoporto di Susa, Progetto esecutivo, Piano di Monitoraggio Ambientale, Relazione. Rev I del 19/12/2022, p. 12). Questo è ciò che scrivono i tecnici incaricati da Sitaf del Monitoraggio Ambientale al cantiere dell’Autoporto di San Didero. Crediamo opportuno approfondire l’argomento.
L’Autoporto di San Didero è un’opera collegata con il TAV Torino-Lione, si tratta di un grande parcheggio per mezzi pesanti lungo l’autostrada A32, circa 68.000 metri quadrati di asfalto che costeranno un centinaio di milioni di euro. Il nuovo Autoporto dovrebbe sostituire quello attualmente in uso a Susa per far spazio ai binari del TAV.
La zona dell’autoporto è stata occupata per predisporre il cantiere il 12 Aprile 2021, da quel momento sono iniziate le attività propedeutiche in capo a Telt (la società incaricata di costruire la nuova linea): taglio degli alberi, realizzazione di piste, delle recinzioni e di alcuni impianti. Un anno prima dell’apertura del cantiere, dagli ultimi giorni di Aprile 2020 è iniziato il Monitoraggio Ambientale Ante Operam, che serve a fotografare la situazione precedente agli impatti dei lavori.
Ma quali sono questi “dati anomali” registrati a inizio 2022 di cui parla Sitaf? Partiamo dalle polveri e in particolare dai dati relativi al PM10. Intorno al cantiere erano stati installati due punti di monitoraggio, uno a Bruzolo posto qualche centinaio di metri a ovest del cantiere e uno a San Didero, situato proprio a ridosso delle recinzioni. Cominciamo dal primo.
Bruzolo
Rispetto alle polveri registrate dalla stazione di Bruzolo i tecnici Sitaf scrivono che “la postazione di riferimento ATR BRU (collocata a monte rispetto all’area di cantiere) ha evidenziato concentrazioni superiori alla soglia di attenzione con una frequenza maggiore rispetto a quanto registrato in fase Ante Operam” (Ivi, p. 48). A titolo di esempio trovate sotto il quadro sinottico, presentato da Sitaf, dei valori del PM10 registrati a Bruzolo a fine Gennaio 2022 confrontato con altre centraline della zona. I valori in arancione indicano il superamento della soglia di attenzione (31 μg/m3) mentre in rosso sono indicati i superamenti della soglia di intervento (55 μg/m3); questi valori sono stati fissati dai proponenti l’opera in seguito ai risultati del monitoraggio Ante Operam. È bene ricordare che il limite di legge per la protezione della salute umana è stato fissato, ormai diversi anni fa, a 50 μg/m3 giornalieri e a una media annuale pari a 40 μg/m3 (D.Lgs 155/2010). Nelle recenti Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il livello della media annuale del PM10 raccomandato per la protezione della salute umana è di 15 μg/m3 (WHO global air quality guidelines, 2021, p. 96), livelli superiori determinano un proporzionale aumento della mortalità nella popolazione.
Abbiamo realizzato un grafico per rendere più agevole il confronto fra i dati di Bruzolo – in prossimità del cantiere – e quelli della stazione di monitoraggio di Susa, posta a qualche chilometro di distanza, prendendo in considerazione i primi tre mesi del 2022:
I valori registrati a Bruzolo sono sistematicamente più alti rispetto a quelli di Susa e vi sono numerosi superamenti delle soglie stabilite da Sitaf così come dei limiti per la protezione della salute umana stabiliti per legge, per non parlare di quelli indicati dall’OMS.
Che spiegazione propone Sitaf per questi superamenti? La possiamo leggere a pagina 52 della Relazione citata sopra, dove leggiamo che “il riscontro di superamenti della soglia di intervento presso la postazione ATR BRU 01 è ragionevolmente ascrivibile alla localizzazione stessa della centralina che, sebbene a monte dell’area di cantiere di San Didero, risente del contributo di polverosità che può derivare dalle attività del cantiere Sitalfa in cui è collocata.” (Rilocalizzazione dell’Autoporto di Susa, Progetto esecutivo, Piano di Monitoraggio Ambientale, Relazione. Rev I del 19/12/2022, p. 52). Pare di capire, nonostante la non lineare sintassi, che secondo gli estensori del documento l’allestimento del cantiere dell’Autoporto non c’entri nulla con i superamenti, addebitati ad altre attività (che pur erano già in corso nella fase di Ante Operam).
San Didero
Superiori rispetto a quelli di Bruzolo sono i valori registrati dalla centralina a San Didero a ridosso del cantiere dell’Autoporto. In questa stazione è installato un contaparticelle capace di restituire il valore orario della polverosità. Scrivono i tecnici incaricati da Sitaf che qui “sono stati registrati valori di polverosità più elevati anche di due ordini di grandezza rispetto alle soglie di allarme, più tipici di una esposizione professionale (polveri respirabili e inalabili con valori limite dell’ordine dei mg/m3) piuttosto che di valori ambientali” (Ivi, pp. 47-48). Vi sono state giornate in cui i valori del PM10 superavano addirittura i 1000 μg/m3.
I tecnici di Sitaf hanno eseguito alcuni approfondimenti per spiegare valori così alti e sono giunti alla seguente conclusione: “dal momento che la centralina ATC-SDI 02 è posizionata sottovento rispetto all’attività di trattamento inerti confinante con il cantiere, non attivo al momento dell’analisi di approfodimento (sic) eseguita, è stato ragionevolmente ritenuto possibile una interferenza di questa fonte di pressione su quanto viene registrato dalla centralina.” (Ivi, p. 53). Va però rilevato il fatto che l’attività di trattamento inerti era già attiva durante la fase di Ante Operam, prima dell’installazione del cantiere dell’Autoporto, e che non erano stati rilevati valori così elevati. Il monitoraggio Ante Operam teneva in considerazione queste attività di trattamento inerti. Nella Relazione finale di valutazione dei dati di Monitoraggio Ante Operam scrivono i tecnici incaricati da Sitaf che “l’innalzamento saltuario delle concentrazioni di polveri sottili può avere molteplici spiegazioni, essendo l’inquinamento da PM10 spesso riconducibile a fenomeni geografici di macro-scala, piuttosto che locali. Tuttavia, si evidenzia come nelle vicinanze delle postazioni di misura siano presenti attività antropiche caratterizzate da movimentazione di materiali polverulenti, come ad esempio un impianto di trattamento inerti, che potrebbero in alcune giornate aver influenzato i livelli di concentrazione di tale inquinante. […] A conclusione delle analisi svolte, in ultimo, è lecito affermare come l’area indagata risulti caratterizzata da uno stato generale di qualità dell’aria definibile ‘buono’.” (Relazione finale di valutazione dei dati di Monitoraggio Ante Operam del 10/1/2022, pp. 63-64) Cosa è cambiato, dunque, fra il periodo Ante Operam e quello in corso d’Opera, dopo l’apertura del cantiere, per giustificare questo aumento di polverosità?
Abbiamo reso graficamente i dati rilevati dalla stazione di monitoraggio di San Didero a partire dal Maggio 2020 fino ad Aprile 2023, mancano alcuni periodi in cui non sono stati svolti i monitoraggi; questi dati sono pubblici e reperibili al link https://aria.ambiente.piemonte.it/#/qualita-aria/dati
I picchi del Gennaio e Febbraio 2022 risultano evidenti, ma i dati delle medie dei mesi successivi sono comunque sovente superiori ai limiti di legge e alle soglie stabilite da Sitaf, per non parlare di quelle dell’OMS.
Crediamo che in una vicenda come quella della TAV sia necessaria trasparenza e informazione puntuale. Se a Giugno 2023 dobbiamo rendere pubbliche queste anomalie, che cominciano a registrarsi ormai da oltre un anno, significa che mancano sia la trasparenza che l’informazione puntuale. E questo ci pare inaccettabile per i cittadini che vivono questo territorio, per gli amministratori e per i lavoratori che si trovano a operare nella zona del cantiere.
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