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Il presidio di San Didero (Valsusa) intitolato a Leonard Peltier

di Andrea De Lotto da Pressenza.com del 08-08-2022

https://www.pressenza.com/it/2022/08/il-presidio-di-san-didero-valsusa-intitolato-a-leonard-peltier/

 

Lo avevano promesso e lo hanno fatto: il movimento No Tav ha intitolato il presidio di San Didero a Leonard Peltier, riconoscendo il valore della sua lotta, come quella dell’American Indian Movement, quando cercarono un’ennesima volta di difendere i loro territori, la loro cultura, le loro montagne, le loro acque, i loro diritti. Il prossimo 12 settembre Peltier compirà 78 anni, dei quali 47 passati nelle carceri di massima sicurezza degli USA. È ora che venga liberato.

 

Solo la lunga lotta in Val di Susa poteva comprendere fino in fondo cosa significhi resistere per anni, di fronte ad una repressione del potere che, con le dovute proporzioni, agisce con logiche simili.

 

Alle porte della giornata mondiale dei popoli indigeni arriva un segnale che unisce le lotte, vicine e lontane, che ci fa sentire tutti e tutte ospiti e custodi di questa terra, di questa Pachamama, che comincia a mal sopportarci.

 

Cito dal sito di Fridays for future: Il 9 agosto è la Giornata Mondiale Dei Popoli Indigeni e noi li onoriamo, non solo un giorno, ma sempre, come prima e ultima linea di difesa del nostro ambiente. “Con ogni albero che viene abbattuto, viene abbattuta e muore una parte di noi, perché muore il territorio, e senza territorio non c’è aria, non c’è aria per chi popola il mondo. Le persone non respirano più”.

 

Nonostante costituiscano solo il 5% della popolazione mondiale, le popolazioni indigene proteggono l’82% della biodiversità del mondo. “Si può essere umani solo se si sa essere anche pianta, essere anche seme, essere anche frutto. I progetti anti-umanitari nel mondo emergono con furore perché covano il desiderio di estinguere ogni diversità – la diversità della vita, la diversità della cultura, la diversità dei semi, la diversità del territorio.”

 

L’ultimo rapporto Global Witness mostra che nel 2019 sono stati uccisi 212 “guardiani dell’ambiente”, il numero più alto di guardiani uccisi in un anno. E oltre due terzi di questi omicidi sono avvenuti in America Latina, che rimane la regione più colpita dalla violenza anti-indigena da quando Global Witness ha iniziato a pubblicare i dati, nel 2012.

 

“Invitiamo tutte le persone a combattere in ogni luogo insieme ai popoli indigeni come se stessero combattendo per i propri figli. Perché quando si combatte insieme a popolazioni indigene, non è solo per solidarietà. È come se lottassi per la tua famiglia, per i tuoi figli, per i tuoi nipoti, perché le popolazioni indigene proteggono anche la tua biodiversità.

 

In tutto il mondo, dobbiamo restare al fianco dei popoli indigeni e amplificare la loro voce in ogni momento!”

 

 

Célia Xakriabá, leader indigena