No alla scuola di Tav, No all'alternanza scuola-lavoro, No al Tav!da notav.info - post del 29-08-2022
Riprendiamo dal Kollettivo Studenti Autorganizzati di Torino questa riflessione su Tav e Alternanza Scuola-Lavoro… Buona lettura!
Uno sbrigativo articolo sulla “Repubblica”, e poco altro reperibile sul web, è tutto ciò che abbiamo a disposizione per essere informati in merito ad una virtuosa iniziativa che porta la firma di TELT e che prevede progetti di formazione e alternanza scuola-lavoro all’interno dei cantieri del TAV siti in Chiomonte e Giaglione, a partire dal 2023.
Ci dicono che, per completare (o iniziare?) la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione, TELT necessita di circa 1000 persone che abbiano una certa competenza lavorativa ed evidentemente non riescono a reperire questa forza lavoro in nessun modo, dunque ritengono necessario formarla da sé, andando a pescare da dentro le scuole superiori, gli istituti professionalizzanti, le università e ovviamente da quel cuscinetto sociale che definiscono “figure fragili”, cioè le persone disoccupate.
Infatti, viene ben chiarito dall’articolo di “Repubblica” che “è per questa nuova ricerca di personale che il Piemonte ha scelto di investire su percorsi scolastici dedicati a scuola di Tav.”, un ulteriore elemento che non presta di certo il fianco ai nobili scopi per cui il ministero dell’istruzione ha decantato le proprie gesta riguardo l’alternanza, ci hanno raccontato infatti che questa forma di sfruttamento legalizzata avrebbe lo scopo di fornirci gli elementi utili per poter acquisire competenze lavorative da noi richieste ma, da ciò che leggiamo, ci sembra invece che siano più le aziende ad aver bisogno di freschi soldatini da sbattere in trincea senza pagare un soldo ed essendo anche profumatamente sovvenzionati per questa importante missione formativa, con il beneficio di quei fannulloni dei giovani d’oggi.
In effetti, ci vuole una bella faccia tosta ad approvare un progetto simile dopo mesi di intense mobilitazioni studentesche che hanno chiaramente rifiutato il modello dell’alternanza presente all’interno delle nostre scuole e che, soprattutto a Torino, ha visto la partecipazione di migliaia di giovani impegnati nei cortei e nelle occupazioni. Oltre a più di tre anni di scioperi per il clima che hanno più volte interrogato la politica sulla disposizione a cambiare postura di fronte ad un disastro di queste dimensioni, creato proprio da loro.
Ci troviamo di fronte la sfida di dover rivoluzionare il paradigma di questo sistema per poterci garantire un’esistenza degna su questo pianeta, che la smania di profitto ha portato sull’orlo del collasso, ma le istituzioni non si dimostrano in grado di tendere l’orecchio a questa urgenza e continuano imperterriti a rincorrere la loro smania di profitto a discapito dei nostri interessi.
Bisogna smetterla di riprodurre saperi (o per meglio dire, nozioni) legate ad un lavoro che nuoce alla salute e al territorio, e dovremmo invece concentrarci sullo sviluppo di intelligenze che siano in grado di riconoscere quali sono le priorità reali di una fase di crisi profonda, crisi che rende evidente l’insostenibilità di questo sistema e che dovrebbe vederci concentrati su ragionamenti di ben altro tipo, non di certo sull’acquisizione delle competenze necessarie alla realizzazione di un’opera che il territorio rifiuta da ormai trent’anni e che è stato più volte dimostrato essere, non solo inutile, ma anche l’emblema di tutto ciò che dovremmo scartare nell’ottica di affrontare una reale transizione ecologica.
Nella contrapposizione a questo modello di scuola, risiede la possibilità di valutare strade nuove, saperi altri, un nuovo modello di vita sostenibile alle necessità reali dei territori che sono in conflitto profondo con gli interessi che la politica continua a sostenere.
Abbiamo inaugurato, ieri, un percorso di lotta contro la “scuola di TAV” che ci vedrà presenti in variegate forme a Torino e in Val di Susa, per chiarire la nostra contrarietà all’ennesima decisione presa sulla nostra testa per avallare interessi a noi nemici. |