Il saluto a Fulvio di Nicoletta Dosio
Fulvio. Ti ho ritrovato con sgomento, forma indistinta sotto un telo, nella notte gelata di Venaus. Investito da un’auto davanti al presidio. Intorno i lampeggianti blu dei carabinieri, un gruppetto di sorelle e fratelli NO TAV increduli che di quel tuo esserci sempre con la tua ingegnosa manualità, la dolcezza che riservavi ai più inermi e la caparbietà di chi non vuole padroni, restasse solo una forma indistinta, immobile sul selciato.
Il presidio NO TAV di Venaus era diventato la tua casa. Di te restano il tuo computer, gli opuscoli che distribuivi ai visitatori, le poche cose della tua dignitosa povertà. E poi le opere di utilità collettiva che tu hai costruito con perizia e amore: le docce, lo spazio cucina all’aperto, le strutture di accoglienza per i campeggi ed il festival dell’alta Felicità
In Credenza stasera niente partita a pinnacola: mancava il quarto giocatore.
Niente Fulvio al Critical Wine NO TAV, quest’anno.
Non ci sarà più Fulvio ad accompagnarmi a Rivoli in ospedale per le terapie, , né davanti al carcere delle Vallette per il saluto ai detenuti. Peserà la sua assenza ai pranzi resistenti, alle manifestazioni davanti ai cantieri in Clarea e a San Didero….
La vita ti aveva portato per lavoro nelle più diverse parti del mondo, di cui ti accompagnavano i ricordi e la conoscenza delle lingue. Di quel passato ti era rimasto un sogno: acquistare un camper e trascorrere gli ultimi anni in Portogallo: “ Là si vive bene con poco e gli anziani sono aiutati” mi dicevi. Ora che quel tuo cassetto dei desideri è definitivamente chiuso, sentiamo la tua mancanza, Fulvio e il vuoto cresce intorno a noi per i tanti che, come te , ci hanno lasciati.
Ci sono i giovani, è vero, i nostri figli e nipoti che hanno preso nelle loro mani il testimone delle lotte, ma quel passato di nodi irrisolti e di memorie comuni è solo nostro e lo sta inghiottendo il buio.
Grazie per la tua generosità.
Ti vogliamo bene, non ti dimenticheremo. |