“Telt vuole solo ripulirsi la faccia”,
studenti e ricercatori bocciano lo studio sull’impatto della Tav
Clamoroso no del Consiglio del dipartimento culture, politiche e società dell’Università al progetto di ricerca finanziato dalla società che sta costruendo l’Alta Velocità in Val di Susa. E’ raro dire no a un’intesa ma per i rappresentanti degli studenti e per i ricercatori Telt è una società compromessa
di Leonardo Di Paco da La Stampa del 11-06-2022 - ed. Torino
https://www.lastampa.it/torino/2022/06/11/news/tav_l_universita_di_torino_boccia_lo_studio_telt_e_una_societa_compromessa-5385619/?ref=LSTO-F-19
Il Consiglio del dipartimento di Culture, politiche e società dell’Università boccia la proposta di un accordo di ricerca fra l’ateneo e Telt, la società incaricata di costruire la Torino-Lione, che avrebbe dovuto valutare l’impatto sociale, culturale ed economico della Tav sulla Val di Susa. Con 52 voti favorevoli e 42 contrari più 26 astenuti non è stato raggiunto il quorum della maggioranza dei votanti. L’episodio fa rumore perché è una delle rarissime volte in cui la proposta di un progetto di ricerca viene bocciata da un dipartimento. Si sarebbe trattato della seconda parte di un accordo sottoscritto nel 2020.
La prima parte della ricerca è già stata effettuata, la votazione sarebbe servita a dare il via libera alla parte conclusiva, di fatto un’appendice di monitoraggio sul lavoro di ricerca. Ma questa seconda ricerca sarebbe stata portata avanti da società di mercato incaricate da Telt, dunque esterna all’università. L’ateneo che si sarebbe limitato a monitorare lo studio. Ecco il motivo del «no» al progetto: i due terzi dei voti contrari sono stati espressi dai rappresentanti degli studenti e dai giovani ricercatori.
«Come ateneo noi avevamo messo insieme la metodologia e gli indicatori sulla base delle nostre competenze» spiega il direttore del dipartimento di Culture, politiche e società Francesco Ramella. Che aggiunge: «C’è stata una forte presa di posizione da parte dei rappresentanti degli studenti che hanno manifestato la volontà di non proseguire nell’accordo con Telt, ai loro occhi una società compromessa». L’esito del voto, prosegue il docente, «mi ha sorpreso perché è molto raro che venga bocciato un accordo».
Non è la prima volta che Telt stringe intese con l’università. Nel 2019, ad esempio, il dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi portò avanti un progetto per studiare un corridoio ecologico e consentire la sopravvivenza di una specie di farfalla, protetta a livello europeo e trovata nell’area di espansione del cantiere di Chiomonte della Tav. Un provvedimento molto criticato, che però venne approvato. «Anche in quel caso - hanno sottolineato dal collettivo universitario Bonobo - le ricerche non portarono alcun beneficio ambientale, sono state solo un tentativo di ripulire l’immagine di Telt». E sull’accordo che non potrà essere attuato dicono: «Rifiutiamo una ricerca finanziata da soggetti responsabili della devastazione ambientale e della repressione della popolazione. Il ruolo della terza missione deve essere di ascolto del territorio per poter agire in suo supporto».
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