LETTERA APERTA AGLI AMMINISTRATORI LOCALI DELLA VALLE DI SUSA16 Giugno 2022
Da anni insieme, per impedire un’ulteriore devastazione di questo territorio, proviamo a combattere contro la costruzione di un nuovo progetto di infrastruttura ferroviaria fatto di polveri, cantieri e militarizzazione, la Torino Lione alta velocità
Un’opera inutile che porterà con sè solo morte, distruzione e spreco di risorse pubbliche. Un’opera di guerra, in un tempo in cui insieme cerchiamo la pace, inserita nei corridoi di mobilità militare Europei. In questo contesto crediamo che non ci sia spazio nè per opere di accompagnamento alla distruzione nè per opere di compensazione. Opere che se accettate, rischiano domani di veder precludere per i comuni e i privati la possibilità di chiedere i danni per eventuali disastri arrecati dai cantieri.
La Valle di Susa non è in vendita e non lo sono neanche i suoi abitanti. Per questo motivo vi chiediamo di impegnarvi a difendere il territorio in cui viviamo tutti insieme e non a partecipare alla sua devastazione. Non ci sono compensazioni o accompagnamenti possibili che possano vederci complici di chi vuole distruggere questa valle e sprecare e rubare il denaro pubblico.
Questo percorso di corruzione affonda le sue radici con il già commissario Foietta e la giunta regionale e guidata dal PD di Chiamparino e prosegue oggi con la giunta regionale a traino Lega guidata da Cirio e dall’assessore alle infrastrutture Gabusi. Una lunga lista di opere pubbliche normalmente dovute ai territori a prescindere dalla Torino Lione, che vengono spacciate come beneficio portato dalla distruzione dei cantieri. Passando con rapidità da opere di promozione economica del territorio come centri di produzione artigianale, caseifici, lavorazione e filiera del legname locale e viticoltura, si tocca la sanità e la produzione di energia con progetti di telemedicina e teleriscaldamento.
Arriviamo infine ai ricatti e alle opere di messa in sicurezza idrogeologica, di competenza pura regionale, con la novità del giovane assessore Gabusi che, con un infimo ricatto, scarica la responsabilità sua sui sindaci valsusini offrendo come unica soluzione le opere compensative. Come a dire “se volete mettere in sicurezza il territorio o promuoverlo e farlo vivere, i soldi ci sono ma sono legati al progetto nuova linea ferroviaria Torino Lione e da lì si devono prendere”.
Siamo dunque giunti alla farsa e alla fine di questo triste e infimo percorso. Agli amministratori locali dunque la scelta. Essere la voce del territorio o la mano complice della sua distruzione.
Essere parte della sua difesa o parte degli interessi economico politici che per la Val di Susa vedono futuro da triste e deserto corridoio di transito. |