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Madamina. Sì Tav in campo coi renziani

“Apolitica”. Giovanna Giordano si candida sotto la mole nel “terzo polo” con Iv e Calenda

 

di Andrea Giambartolomei da Il Fatto Quotidiano del 20-06-2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/06/20/madamina-si-tav-in-campo-coi-renziani/6235748/

 

Sembra odiare i simboli di partito. Non li voleva alla manifestazione Sì Tav, organizzata insieme alle altre madamine, dove vigeva la regola: niente striscioni e niente bandiere di partito, anche se al loro fianco c’era Bartolomeo Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi. E non li vuole ora da candidata sindaca di Torino del “terzo polo” che, tuttavia, è composto da formazioni politiche come Azione di Carlo Calenda, Italia Viva di Matteo Renzi e Moderati del deputato Iv Mimmo Portas.

 

“Mi metto in gioco per chi a ottobre non vuole scegliere il meno peggio. Ma senza simboli di partito”, ha detto ieri in un’intervista al Corriere Torino. La madamina Sì Tav, Giovanna Giordano Peretti, una di quelle donne e manager che nell’autunno del 2018 organizzarono la manifestazione Sì Tav in piazza Castello a Torino, riprova la sfida del voto e ci prova in grande. Dopo un primo tentativo andato a vuoto nel 2019, quando si candidò al consiglio regionale con una lista civica che sosteneva il presidente uscente del Piemonte, Sergio Chiamparino, ora aspira a prendere il posto di Chiara Appendino, tanto avversata in questi anni.

 

Classe 1957, ha lavorato nel settore delle telecomunicazioni e dell’informatica. Nell’ottobre del 2018, insieme ad altre donne della Torino bene, costituisce il comitato “Sì, Torino va avanti” e lancia la manifestazione Sì Tav in aperta opposizione sia con l’amministrazione Appendino (che come prima azione, cinque anni fa dopo l’elezione, portò la città fuori dall’osservatorio del governo sulla Torino-Lione) e contro il governo giallo-verde di Giuseppe Conte, all’epoca ancora contrario alla grande opera (cambiò il 23 luglio 2019, poco prima dello strappo dell’alleato Matteo Salvini e del nuovo governo col Pd). Spinte dall’entusiasmo dei grandi quotidiani e delle organizzazioni di imprenditori, il 10 novembre portano in piazza 25mila persone. La sindaca coglie la sfida: “Alla luce dalle istanze emerse dalla manifestazione di sabato scorso e ai richiami all’operato dell’amministrazione di Torino, desidero invitarvi a un primo confronto il 16 novembre a Palazzo Civico”. Invito rifiutato: volevano interloquire soltanto col presidente della Repubblica.

 

Poche settimane dopo, però, emerge che una delle madamine, Patrizia Ghiazza, ha registrato un simbolo, “l’Onda” e subito il comitato Sì Torino ribadisce di essere apartitico e di non voler entrare “nella competizione elettorale”. Nella competizione, quella per la Regione Piemonte, ci entra mesi dopo Giordano Peretti schierandosi nella lista “Chiamparino per il Piemonte del Sì”: Chiamparino perde, la lista ottiene due consiglieri, ma lei resta fuori. Pochi mesi dopo la troviamo sul palco della Leopolda 10 per perorare la causa della Torino-Lione.

 

Ora, in vista del voto, Azione lancia la sua candidatura come candidata sindaca del Terzo Polo, unica donna (al momento) tra le aspiranti alla poltrona. Ultima cosa. Una certa Giovanna Giordano Peretti risulta tra le firmatarie del documento “Riformi-amo Milano. Uniti!”, che comincia così: “Noi cittadini di Milano”. Sarà la stessa persona?