Oggi è stato l’ennesimo capitolo nero nella storia della viticoltura chiomontina, dopo l’oidio, la filossera, lo svuotamento delle campagne, infine arriva il TAV. Il grande progetto di allargamento del cantiere TAV portato avanti da TELT e finalizzato al passaggio dei camion carichi di detriti, non ha considerato che sulle terre apparentemente incolte passano strade centenarie che conducono alle vigne. Quest’oggi è stato impedito l’accesso dei vignaioli alle loro vigne; forze di polizia in tenuta antisommossa bloccavano il passaggio tenuti buoni da dirigenti che accampavano scuse. Scuse provocatorie e offensive, come dubitare che là sul Pòi ci fossero vigne, o che fosse veramente il tempo di portare il letame alle viti o potare in questo momento dell’anno…
Abbiamo contattato il Sindaco Garbati ma si è dichiarato all’oscuro di tutta la situazione e ha promesso di fare alcune telefonte per informarsi meglio… Siamo rimasti là due ore ad aspettare un capocantiere che non è mai arrivato, abbiamo visto sfilare camion carichi di prezioso legname, ruspe enormi distruggere terrazzamenti centenari.
Torneremo ancora e ancora fino a che non ci faranno accedere liberamente, senza presentare nuovamente i documenti per andare ad esercitare il nostro diritto al lavoro, alle passeggiate nel bosco e a tener d’occhio un progetto di distruzione ambientale venduto ogni giorno come oasi della biodiversità.” |