TAV: un nuovo autoporto per TIR?di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta - 15 Aprile 2021 http://www.legambientepiemonte.it/comunicati-stampa/tav-un-nuovo-autoporto-per-tir/ A San Didero nuovo enorme consumo di suolo e di risorse pubbliche per un autoporto dedicato ai TIR. Non è sufficiente quello di Orbassano a poco più di 30 km, sarà smantellato quello di Susa, a poco più di 10 km.“Continua un inaccettabile azione di devastazione ambientale nel nome di un progresso basato su un progetto vecchio di decenni del quale, ad oggi, non è stato realizzato un solo metro”.“Ai neo Ministri Enrico Giovannini e Massimo Cingolani chiediamo di dare un segnale tangibile, sospendendo le autorizzazioni e i finanziamenti dell’opera affinché sia possibile discutere se questo progetto sia realmente coerente con gli obiettivi di rinascita e resilienza di cui il Paese ha bisogno”In questi giorni in Valle Susa è nuovamente salita la tensione grazie all’inizio dei lavori per un nuovo autoporto nel Comune di San Didero. Un’opera che divorerà 68.000 metri quadri di prati e che prevede, fra l’altro, la realizzazione nuovi svincoli autostradali e nuovi sovrappassi. Una nuova colata di cemento a soffocare la Valle di Susa.
Sul TAV Torino Lione, Legambiente è chiara: è un progetto da non realizzare e non finanziare, come indicato nella proposta di PNRR che abbiamo presentato lo scorso febbraio (Per un’Italia più verde, innovativa e inclusiva. Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che serve al Paese -> https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/recovery-plan-ecco-il-pnrr-di-legambiente/ ). Una posizione fermamente basata su quanto documentato dalla Corte dei Conti Europea, che nel suo rapporto 2020 mette in luce i ritardi accumulati (ad oggi più di 15 anni); l’inconsistenza delle previsioni di traffico, ampiamente smentite nel corso dell’ultimo decennio e giudicate dall’ECA eccessivamente “ottimistiche” (nel 2035 24 milioni di tonnellate di merci contro i 3 attuali); i vantaggi ambientali chiaramente sovrastimati.
La Torino-Lyon è un banco di prova fondamentale per la verifica degli impegni assunti con la nuova denominazione del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e del Ministero per la Transizione Ecologica. L’aspettativa per un cambio di rotta è molto forte. Ai neo Ministri Enrico Giovannini e Massimo Cingolani chiediamo di dare un segnale tangibile, sospendendo le autorizzazioni e i finanziamenti dell’opera affinché sia possibile discutere se questo progetto sia realmente coerente con gli obiettivi di rinascita e resilienza di cui il Paese ha bisogno. |