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Barzelletta “PedeFontana”: utili garantiti senza traffico

Altri 300 milioni all’autostrada leghista

 

di Marco Palombi da Il Fatto Quotidiano del 17-12-2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/17/barzelletta-pedefontana-utili-garantiti-senza-traffico/6039644/

 

Oltre un miliardo di euro in sei mesi per un’infrastruttura talmente attesa nell’operosa e ricca Lombardia che nessuno vuole farsene carico. È il miracolo realizzato da Attilio Fontana per la Pedemontana lombarda, ormai “Pede-Fontana” visto che è verde Lega un po’ ovunque: lo sforzo immane del governatore ormai veleggia però verso la barzelletta visto che ora si stanziano 10 milioni l’anno dal 2031 al 2060 per garantire il gestore nel caso non ci sia abbastanza traffico…

 

Per capire serve un riassunto. Di che parliamo? Un bellissimo progetto di autostrada degli anni 50, dal suggestivo tracciato a zig zag, che dovrebbe connettere l’area subalpina, culla del leghismo, all’asse Milano-Bergamo. Gli 87 chilometri di corsie furono autorizzati a Palazzo Chigi nel lontano 2009 col metodo del project financing: lo Stato concede, il privato costruisce e gestisce l’infrastruttura fino a guadagnarci. Bell’idea, ma non funziona mai: in genere lo Stato paga tutto e, se del caso, copre le perdite (ricordate “Bre-Be-Mi”?).

 

Finora non è andata benissimo: per aprire 22 chilometri di Pedemontana lombarda sono serviti un decennio, un miliardo e mezzo, una sequela di viaggi in tribunale, contratti rescissi, progetti annullati, eccetera. In tutto questo, particolare non irrilevante, su quella strada non viaggia nessuno – un terzo delle auto attese in epoca pre-Covid – e quei pochi hanno spesso avuto il problema del Telepass: non una piccola cosa visto che è praticamente l’unico mezzo di pagamento. Nonostante i guai del passato, la missione della Regione è una e una sola: finire l’opera (se va bene ci vorranno 5anni e 3 miliardi).

 

E qui arrivano le grandi manovre targate Lega. Ad agosto, grazie a un vorticoso giro di partecipazioni societarie, la Regione ha ricominciato a pompare denaro nel pozzo senza fondo della Pedemontana. Di fatto Ferrovie Nord Milano, presieduta dall’ex deputato leghista Andrea Gibelli, si è presa (previa ricapitalizzazione) Serravalle dalla Regione del leghista Fontana, la quale ha destinato 350 milioni dei 519 incassati a un aumento di capitale nella società Pedemontana Lombarda Spa, il cui presidente è l’ex ministro leghista Roberto Castelli. Il socio privato, Gavio, ha salutato tutti e venduto la sua quota agli operosi leghisti.

 

Alla fine di questo giro, ancora in corso, la Regione dovrebbe possedere il 35-40% di Pedemontana, mentre Serravalle, che oggi la controlla col 79%, si vedrebbe diluita fino al 45%, essendo però nel frattempo finita in pancia a Ferrovie Nord-Milano. Il trittico leghista Gibelli-Castelli-Caparini (assessore al Bilancio) potrà così giocare con l’autostrada senza fastidi esterni, tanto più che FNM, il socio di maggioranza, pur essendo controllata dalla Regione è quotata in Borsa (il flottante è il 25%) ed è quindi largamente sottratta al controllo del consiglio regionale. Le prossime tappe, non scontate, sono: 1) rifare i progetti esecutivi perché quelli vecchi non andavano bene; 2) trovare un socio privato.

 

Ed è qui che, esauriti aumenti di capitale e incroci azionari, si passa ai soldi diretti: ad agosto la Regione ha autorizzato un prestito da 600 milioni a Pedemontana Spa a garanzia del debito; ora arriva un emendamento al bilancio regionale – presentato da Marco Alparone di Forza Italia in nome e per conto della Giunta Fontana – con altri 300 milioni dal 2031 al 2060 per “l’implementazione di una adeguata forma di garanzia del servizio di debito a parziale mitigazione del rischio traffico, finalizzata alla bancabilità dell’opera”. Tradotto: per convincere le banche a prestare i soldi a Pedemontana Spa per finire l’autostrada, la Regione garantisce profitti per 10 milioni l’anno in caso di traffico inferiore alle stime.

 

Una barzelletta che non tutti trovano divertente: “A me pare che questa continua ricerca di un modo per finanziare quest’opera – dice il consigliere grillino Marco Fumagalli – sia un sistema per mettere in cassaforte risorse da gestire in modo poco trasparente. È rimasta solo la Giunta a insistere con la costruzione di autostrade faraoniche in spregio alla sostenibilità ambientale e alle mutate esigenze economiche”.