Lunedì 5 Ottobre 2020
Cari tutti, mi sono presa qualche giorno prima di riscrivere pubblicamente. Nell’ultima settimana molti fatti sono accaduti ed ho voluto, anzi dovuto, concedermi il tempo per pensare. Tra giornali che acquisto qui in carcere e Tg, ho accesso all’informazione mainstream quotidianamente e anche sesono solo al 19° giorno di detenzione, devo concentrarmi per sentirmi pienamente immersa nel “fuori”, qui il tempo scorre diversamente.
Dai fatti di cronaca che hanno visto coinvolta la mia giudice di sorveglianza e gli altri che sono susseguiti, mi ritrovo nel commento dato dal Movimento No Tav. Molti hanno speculato su di essi, tentando di strumentalizzare la vicenda della mia assurda detenzione, demonizzare ancora una volta il movimento, attaccare in modo ignorante il centro sociale Askatasuna, importante laboratorio politico della città di Torino.
Mai in questi anni mi sono ritrovata a dover nascondere il mio agire, anzi mi sono sempre “esposta” , insieme a molti altri, per spargere le ragioni del nostro agire politico, in contesti favorevoli, ma anche in quelli difficili e poco compresi. Questa trasparenza dell’agire, sostenuta da ragioni profonde e dall’urgenza di combattere la devastazione dei territori e le diseguaglianze sociali, è la cifra che contraddistingue il mio agire politico e quello dei miei compagni in questo cammino comune.
Altre parole per quanto mi riguarda non sono necessarie.
Altri eventi dalla portata preoccupante si sono succeduti nei giorni scorsi. In primis ho letto con preoccupazione della circolare regionale che vieta la somministrazione della pillola RU486 nei consultori e prevede l’attivazione negli ospedali di sportelli informativi affidati alle associazioni “pro-vita e famiglia” . Questa circolare è un tentativo di ridurre il diritto di scelta della donna, l’ennesima decisione atta a costruire una società in cui le donne non potranno decidere del proprio corpo e della propria vita. In un paese in cui l’obiezione di coscienza dei medici è altissima non bisogna sottovalutare queste azioni dall’alta valenza politica e di pericolosità sociale (loro sì che lo sono!).
L’ultimo faro che vorrei accendere sul “fuori” è l’emergenza alluvionale che nei giorni scorsi ha coinvolto soprattutto il Piemonte e la Liguria. Ancora una volta il Re è nudo, mostrato nella sua essenzialità dagli effetti del cambiamento climatico, da un pianeta sofferente che dimostra, nei fatti, l’insostenibilità del nostro sistema di “sviluppo”. Il Re nudo ci mostra come manchino gli investimenti per la messa in sicurezza dei territori, gli effetti di una cementificazione inarrestabile e dell’investimento delle risorse pubbliche secondo politiche che mettono al centro i profitti di pochi a scapito della tutela dei territori e di chi li vive.
Mentre vi immagino fuori a riflettere ed agire politicamente su queste contraddizioni, chiudo questa lettera su qualche aggiornamento più personale. Proprio poco fa sono stata trasferita in terza sezione, dove come me ci sono altre detenute definitive qui alloggiate per scontare pene più o meno lunghe. Ogni cambiamento, soprattutto in un luogo come questo, comporta qualche tribolazione. Vi farò sapere, intanto mi abituo a questo nuovo regime più aperto, dopo 19 giorni di Cella chiusa 24 ore su 24.
La difficoltà più grande è riuscire a trovare ogni giorno l’energia per fare cose, per dare un senso a questa non vita, per rimanere attivi, sintonizzati con l’esterno. Il fatto che ami molto leggere di sicuro mi aiuterà in questo percorso, e le altre detenute, che anche qui in terza sezione, mi stanno accogliendo bene. Tutte ormai conoscono la mia storia e si ricordano di Nicoletta, che mi ha preceduta pochi mesi fa.
Ricevo molta posta e solidarietà, Vi ringrazio. In ogni lettera c’è un momento di pura gioia, ogni cartolina con i più svariati paesaggi mi fa sognare ad occhi aperti. Continuo a sentirmi non sola, vi sento tutt* qui, per fortuna (per voi) non in questa cella, ma ogni volta che guardo dalla finestra per controllare se il mondo esiste ancora, percepisco la forza dei legami che abbiamo creato nella lotta, che è vita.
Siate saldi, io lo sono! |