ANCHE QUESTA È VIOLENZA POLIZIESCA!
Da giorni siamo in Clarea, in zona mulini, per resistere all'imminente allargamento del cantiere tav di chiomonte. La zona è una borgata abbandonata da decine d'anni, senza corrente né acqua potabile, senza riscaldamento e con le strutture pericolanti. Perciò dormiamo fuori nei prati con le tende, cucinando con le bombole e mangiando nelle gavette. Il posto è raggiungibile solo tramite sentieri ed è lontano ore dai negozi di prima necessità. Nonostante abbiamo l'usufrutto della proprietà, la polizia ci impedisce in tutti i modi di muoverci liberamente da e verso un terreno non ancora espropriato. Hanno interdetto la zona con decreto prefettizio (tipo le famose zone rosse durante la quarantena) e siamo passibili di denuncia se non lo rispettiamo. La Digos presidia le strade dei paesi vicini e ferma chiunque le paia sospetto. Hanno chiuso il sentiero principale con una cancellata alta 4 metri, saldata e circondata di filo spinato. Siamo costretti a intraprendere sentieri secondari se non proprio vagare nei boschi per portare acqua, cibo e cambio di persone a chi è ai mulini, rischiando di farci male perché la zona è impervia, con terreni scoscesi e profonde gole. Non bastassero le difficoltà naturali, la polizia lancia lacrimogeni in mezzo ai boschi su chi passa. Stanno arrivando i cacciatori di sardegna e Calabria, corpi d'élite dei carabinieri specializzati in infiltrazioni, appostamenti e attacchi rapidi nei boschi per sgominarci.
Per prendere parte alla protesta NoTAV, l'appuntamento è ogni giorno alle 18 al campo sportivo di Giaglione. Servono acqua, viveri a lunga conservazione e, per chi può, ricambio di persone al presidio. Importante equipaggiarsi di scarponi, sacco a pelo e vestiti pesanti, la notte fa freddo.
Comitato Giovani No Tav
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